LECCE – Aggrediti, durante il piantonamento da un detenuto ricoverato che, nonostante le sue condizioni, ha avuto la forza di ferire i due malcapitati agenti, mandandoli al pronto soccorso. Ne avranno rispettivamente per 15 e 10 giorni.
È quanto accaduto domenica pomeriggio al ‘Fazzi’ di Lecce, nel reparto speciale, quello riservato ai detenuti.
Due i pazienti ricoverati e, in barba alla legge che regolamenta il servizio di vigilanza che vorrebbe tre agenti per ognuno di loro, in corsia ve ne erano solo due. Quattro in meno, quindi, rispetto a quelli previsti.
E le conseguenze si sono viste, con l’aggressione subita dai due poliziotti. Al di là dell’aspetto umano, che pure conta molto, l’O.s.a.p.p., il sindacato di polizia penitenziaria, interviene anche abbastanza duramente, su quello più squisitamente pratico. Se ne fa portavoce Domenico Mastrulli, vice Segretario nazionale del sindacato.
“Purtroppo si registrano ancora episodi di aggressioni gratuite nei confronti della Polizia Penitenziaria, il che rende abbastanza evidente la grave situazione di carenza di personale. Il nucleo traduzioni e piantonamenti – afferma in una nota – registra una carenza di circa 40 unità rispetto alla sua costituzione (ne erano previste 150 ma attualmente sono circa 110). Così non si può andare avanti” conclude ed esorta i vertici dipartimentali a prendere urgenti soluzioni volte a risolvere i gravi problemi di sicurezza che oramai attanagliano la Casa circondariale di Lecce, ma anche i restanti penitenziari pugliesi a quota 4.500 detenuti rispetto a quella regolamentare di 2.450 posti letto. “E’ giunta l’ora di sedersi intorno ad un Tavolo ed aprire necessariamente ad oltranza una profonda discussione sul sistema penitenziario e sulle proprie difficoltà”.
di Mariella Tamborrino