TARANTO – Ancora chiazze oleose in Mar Grande. La zona è questa, ormai nota alle cronache per i continui allarmi sversamento. Siamo subito dopo Punta Rondinella. In prossimità degli impianti di scarico nell’area portuale utilizzati dall’Ilva e dalle aziende dell’area industriale. A documenatere con foto e immagini la scia di schiuma e olio è stato l’ambientalista Fabio Matacchiera, presidente del Fondo Antidiossina Onlus. Nelle immagini si nota una chiazza oleosa, abbastanza estesa, che ha invaso la rada di Mar Grande. Lo sversamento è proseguito di mattinaper circa un’ora. Alcune ipotesi e nessuna certezza sulle cause. Per questo l’ambientalista ha prelevato dalla zona, alcuni campioni di acqua e fanghi e li ha spediti un un labortaorio d’analisi per sottoporli a verifiche di laboratorio e provare ad accertare l’origine dello sversamento. «In questi casi – ha dichiarato Matacchiera – va usata prudenza». L’ambientalista ha segnalato l’episodio alla capitaneria di porto giunta sul posto con una motovedetta. Dai canali dell’area industriale vengono sacricate in mare acque utulizzate nei pocessi produttivi di raffreddamento e non solo, che prima di essere sversate dovrebbero subire un opportuno trattamento. Le analisi dell’ambientalista, ha spiegato lo stesso matacchiera , sono finalizzate e a fare luce sull’eventuale presenza di ipa, gli idrocarburi policiclici aromatici, su metalli pesanti diossine e pcb. La risposta sugli ultimi svesamenti è attesa tra circa un mese. Nel fratempo il dibattito sulle acque di scarico industriali continuerà a far discuterà.
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