Ambiente

Ecolio2: sindaci chiedono chiarimenti, Provincia rinvia il tavolo di lunedì

PRESICCE-ACQUARICA- I sindaci di Salve e Morciano di Leuca avevano chiesto chiarimenti sul procedimento autorizzativo e per il depuratore Ecolio2 la Provincia ha deciso di rinviare a data da destinarsi la seduta della conferenza dei servizi fissata per lunedì prossimo. Per quel giorno, era anche previsto l’arrivo a Lecce di diverse decine di cittadini del sud Salento, organizzati in pullman, per protestare contro il rinnovo dell’Autorizzazione unica all’impianto, nato per lavorare reflui domestici e che dal 2011 ha ottenuto l’ok anche a trattare liquidi industriali pericolosi.

I “chiarimenti e le informazioni richiesti dai sindaci sono essenziali ai fini del procedimento di riesame in corso”, è scritto nella comunicazione della Provincia che annuncia il rinvio. Nel frattempo, però, per il 18 febbraio prossimo è convocato un tavolo tecnico con Arpa, Dipartimento di prevenzione Asl e Polizia provinciale, per approfondire gli aspetti tecnici di quanto hanno segnalato i sindaci.

Quali, dunque, i punti sollevati dalle amministrazioni locali?

Il punto di partenza sono i rilievi fatti da Arpa un anno fa dopo l’ispezione straordinaria effettuata sull’impianto di contrada Spiggiano-Canale, nel comune di Acquarica-Presicce. In particolare, si da riferimento a presunte difformità rispetto alle prescrizioni Aia, a numerose criticità sulla gestione dell’impianto e dei rifiuti in ingresso e in uscita, al superamento dei limiti di emissioni, ma non solo.

Irrisolta, a detta dei sindaci, risulta essere una questione sollevata da Arpa e cioè quella per cui molte prescrizioni non sarebbero state ottemperate poiché, secondo l’azienda, legate alla realizzazione della sezione del depuratore definita Ecostream, non ancora costruita. Il dubbio è che, invece, dovessero essere comunque recepite quelle indicazioni in relazione all’intero impianto.

Ed è questo il dubbio che i sindaci chiedono di sciogliere, prima di concedere le nuove autorizzazioni ad Ecolio2, contro il quale la protesta è sempre più forte.

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