LECCE- La protesta si è fatta sentire, eccome. L’adesione allo sciopero di quattro ore indetto per stamattina da parte dei dipendenti delle Fse è stata del 100 per cento tra i macchinisti e capitreno; del 100 per cento anche tra il personale delle autolinee a tempo determinato e indeterminato (hanno lavorato solo gli interinali) e massima adesione anche per i dipendenti delle officine ferroviarie. I dati giungono da fonti sindacali.
Disagi a iosa per i pendolari, visto che i convogli sono rimasti fermi dalle 8.30 alle 12.30. Seguirà un’astensione per 28 giorni, fino al prossimo 27 luglio e dal 4 all’8 settembre, al netto delle franchigie previste dalla delibera della Commissione di Garanzia. “Il dato di adesione aziendale rilevato per iniziative proclamate dalle medesime sigle è del 2 per cento riferito allo sciopero nazionale del 5/03/2014”, aveva fatto sapere Fse nel comunicare lo sciopero. Che però, a quanto pare, ha macinato stavolta altri numeri.
La dichiarazione di sciopero fa seguito alle richieste avanzate da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal alla società. Le istanze delle organizzazioni sindacali riguardano azioni unilaterali e mancato svolgimento delle fasi di informazione ed esame congiunto su provvedimenti riorganizzativi (su ferie, Rol, turni personale esercizio, sala operativa, accorpamento uffici, gestione equipaggi esercizio ferroviari, spostamento di attività manutentive); forzature contrattuali su uso dei dipendenti dell’officina in trattamento di trasferta e microclima e sicurezza sul lavoro per il personale autolinee e ferroviario; situazione organici e approvvigionamento di una massiccia quantità di interinali (oltre 160 ormai a livello regionale su 1.100 dipendenti), con meccanismi poco trasparenti di regole oltre che nessuna risposta coerente su percorsi professionali; nessun confronto e armonizzazione relativo all’introduzione di sistemi informativi connessi ai processi decisionali che impattano sulle persone.