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Parcheggi per i lidi, tavolo in Regione e a Gallipoli

LECCE – Per scongiurare il caos parcheggi lungo la costa la settimana si aprirà con un doppio incontro.

Il primo questo lunedì mattina in Assessorato all’Ambiente in Regione. Qui siederanno intorno ad uno stesso tavolo i protagonisti della lotta contro il tempo: l’assessora regionale al ramo Serena Triggiani, la Provincia, la Soprintendenza e i sindaci di Otranto e Gallipoli che – avendo presentato un piano complessivo della mobilità – devono fare i conti con le tempistiche della Valutazione Ambientale Strategia obbligatoria per Legge.

Il secondo incontro sul tema, nel pomeriggio, si terrà a Gallipoli. Qui il sindaco Minerva ha convocato titolari e gestori dei lidi per riferire quanto partorirà il tavolo barese e fare il punto sulla situazione. I balneari della città bella proprio la scorsa settimana hanno affisso sui propri stabilimenti dei cartelli provocatori che invitavano gli avventori, laddove non trovassero parcheggio, a rivolgersi a Comune e Regione. E di fatto qui, oltre al nodo che in via Gentile si tenterà di sciogliere nelle prossime ore, si aggiunge la questione litoranea. Il tratto che va dal quartiere Lido San Giovanni a Baia Verde, oggetto di recenti lavori, sarà disponibile per il transito delle auto ma non per la sosta. Il restante tratto, fino al Canale dei Samari, da anni è esclusivamente pedonale. Risultato: i 12 lidi che sorgono accanto all’arteria non hanno aree parcheggio.

Che si tratti di Valutazione di Impatto Ambientale (come per l’area sosta proposta da Melendugno e non ricadente in zona SIC) o di Valutazione Ambientale Strategica (come nel caso di Otranto e Gallipoli) calcolatrice alla mano, il tempo stringe e la possibilità di arrivare ad una soluzione prima della fine di luglio oggi appare quasi del tutto impossibile.

In entrambi i casi ci sono due step da rispettare. I primi 45 giorni dopo la presentazione dei piani parcheggi sono incomprimibili e consentono ad enti, cittadini e associazioni di presentare le proprie osservazioni. I secondi 30 giorni nel caso della VIA e 45 nel caso della VAS possono essere invece accorciati ed è qui che entra in gioco la Regione, l’unica a poter accelerare il lavoro di valutazione di tutta la documentazione e i pareri pervenuti, per poi approvare finalmente le proposte.

Laddove neanche questa strada dovesse essere percorsa, bisognerà pensare ad un’alternativa, da mettere in atto ancora una volta in chiave emergenziale e che neanche quest’anno risolverebbe il problema, con buona pace di imprenditori balneari, bagnanti e turisti.

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