L’8 agosto si celebra la Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel Mondo. Perché la mattina dell’8 agosto del 1956, nella miniera belga di “Bois du Cazier”, a Marcinelle, persero la vita 262 uomini, di cui 136 italiani e 95 belgi. 20 erano salentini.
Un incendio divampò nella miniera. Il fumo non lasciò scampo. Sopravvissero solo 13 uomini. La giornata nazionale è stata istituita per conservare la memoria del disastro e “per valorizzare il contributo sociale, culturale ed economico apportato dai lavoratori italiani impegnati all’estero”.
La Prefettura di Lecce esprime una particolare vicinanza alle famiglie dei 20 lavoratori salentini deceduti in quel terribile giorno. Il disastro di Marcinelle è il terzo per numero di vittime tra gli italiani all’estero. In occasione dei 60 anni dalla tragedia, ricordiamo i nomi dei minatori salentini che persero la vita lontano da casa, dove erano andati a svolgere un lavoro durissimo, in cerca di serenità economica per le proprie famiglie.
-Pompeo Bruno, Racale (LE)
-Salvatore Capoccia, Salice Salentino (LE)
– Roberto Corvaglia, Racale (LE)
– Salvatore Cucinell i, Gagliano Del Capo (LE)
– Santo Martignano, Tuglie (LE)
– Cosimo Merenda, Tuglie (LE)
– Francesco Palazzo, Salice Salentino (LE)
– Cosimo Ruperto, Alezio (LE)
– Natale Santantonio, Brindisi
– Carmelo Serrone, Serrano (LE)
– Ernesto Spiga, Martina Franca
– Abramo Tamburrana, Crispiano (TA)
– Vito Verneri, Racale (LE)
– Salvatore Ventura, Tuglie (LE)
– Rocco Vita, Racale (LE)
– Cesario Perdicchia, Melissano (LE)
– Osmano Ruggirei, Martina Franca (TA)
– Donato Santantonio, Racale (LE)
– Vito Larizza, Laterza (TA)
– Pasquale Sifani, Taurisano (LE)
