LECCE- Nella Conferenza di Palazzo Carafa, alla presenza di tutti i soggetti istituzionali interessati, il sindaco Paolo Perrone va subito al dunque: la Fondazione, richiesta dalla giuria internazionale, dà vita a un soggetto giuridico indipendente.
Il comitato, infatti, ha un rapporto di grande dipendenza con i soci. La Fondazione, in caso di vittoria, durerà sicuramente fino al 2021, ma anche nel caso di sconfitta potrebbe avere quella durata, perché i soggetti partecipanti, visto che nello statuto non sono previste condizioni, potrebbero decidere di non disperdere l’esperienza maturata, puntando sulla valorizzazione culturale e mutando obiettivo.
Intanto, Lecce dovrà vedersela con agguerritissime finaliste: Cagliari, Siena, Ravenna, Matera e Perugia. La settimana prossima saranno tutte chiamate a Roma per l’audizione finale.
Il 15 ottobre, alle 16, toccherà a Lecce sostenere l’ultimo esame e sarà presente anche Vendola (la regione partecipa fattivamente con lo stanziamento 100 mila euro all’anno e l’inserimento di Lecce in un programma per reperire fondi comunitari): al primo esame c’è stata una promozione a pieni voti.
Per i sindaci Consales e Perrone, che comunque temono più di tutte Matera, Lecce è avanti dal punto di vista infrastrutturale e del trasporto. Perrone spiega che mentre Matera ha puntato sul passato, Lecce ha avuto un occhio rivolto al futuro. Venerdì 17 alle ore 17 dovrebbe arrivare il verdetto: il primo cittadino leccese spera che questa data porti fortuna, perché dice di non essere scaramantico. In ogni caso, come ha spiegato Berg, l’importante è non disperdere quello che si è fatto fino ad oggi: la capacità di coinvolgere la cittadinanza e di farla partecipare a un progetto di sviluppo culturale. “La partecipazione è la vera democrazia”- ha ricordato il coordinatore di Lecce 2019.
