LECCE- Cresce la paura di restare senza lavoro e ora si rivolgono al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Si tratta dei dipendenti di Alba Service: “I tempi della politica soffocano le necessità di sopravvivenza di noi lavoratori -scrivono-pertanto chiediamo un suo urgente intervento che dia garanzie di rispetto e tutela a tutti noi”.
Per i 130 lavoratori della società partecipata ancora nulla si muove. L’ultimo “atto”, lo scorso 18 febbraio, quando in presenza del Prefetto Claudio Palomba, del Presidente della Provincia Antonio Gabellone e dell’assessore regionale Loredana Capone, si sottoscriveva un accordo in cui ciascuno si assumeva l’impegno di garantire il mantenimento di Alba Service. Ma non solo: il Commissario liquidatore si era anche impegnato a procedere con un piano industriale di ristrutturazione dei servizi, a cui sarebbe seguita la revoca dei licenziamenti e il via ai contratti di solidarietà.
Tutto questo, in vista, del 28 febbraio, data in cui ci sarebbe dovuta essere la ripartizione dei fondi previsti dall’emendamento della legge di stabilità alle Province italiane, per la manutenzione delle strade e dell’edilizia scolastica.
Ma almeno per ora, nulla è avvenuto e i dipendenti di Alba Service continuano a vedere il loro futuro appeso a un filo. Da qui la decisione di provare una nuova strada: scrivere al Capo dello Stato Mattarella. “Da oltre un anno ci ritroviamo a subire l’oltraggio di vedere negato il diritto a lavoro. Dopo innumerevoli rivendicazioni, proteste, incontri e tavoli- scrivono- ad oggi la nostra società è in liquidazione, con 8 mensilità arretrate e con la procedura di licenziamento in corso”…E ora, quasi come ultima spiaggia, chiedono al Presidente della Repubblica di intervenire al più presto al fine di trovare una soluzione.
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