Cronaca

Cori sessisti allo stadio di Gallipoli, Vella denuncia in Procura: “Non posso passare oltre”

GALLIPOLI- “E’ stata offesa la mia dignità di donna, madre, moglie, professionista, sportiva”. A distanza di tre mesi dai fatti Paola Vella, presidente della squadra di calcio “Gallipoli Football 1909” militante nel campionato di eccellenza pugliese, ha presentato una formale denuncia in Procura per i fatti accaduti nello stadio Bianco della città ionica il 20 febbraio scorso. Quel giorno, dagli spalti della curva Sud che ospitavano la tifoseria dell’ Asd città di Gallipoli in quel momento in campo, si erano sollevati una serie di cori e di insulti contro la donna, oltre che uno striscione con su scritto: “Vella lavati la bocca”.

Nella denuncia per diffamazione, al momento contro ignoti, vengono ricostruiti dettagliatamente i fatti, riportate le frasi e le offese contro la donna che, tra le altre cose, viene accusata di fare il mestiere più antico del mondo. Si chiede alle forze dell’ordine di acquisire i filmati della partita, individuare i responsabili e punirli e di individuare anche chi avrebbe dovuto fare in modo che quegli eventi non accadessero o venissero immediatamente interrotti. La presidente, che ha nominato come legale di fiducia l’avvocato Arcangelo Corvaglia, annuncia la costituzione di parte civile in un eventuale processo.

“ Ritengo- scrive nella querela- non sia possibile far finta di nulla e andare oltre un fatto che mi ha segnato profondamente e che ha minato anche la tranquillità la serenità nella mia famiglia che ha visto il mio nome balzare agli onori della cronaca per dei fatti talmente incresciosi che almeno in un’ epoca in cui la razza umana si definisce evoluta non dovrebbero mai e poi mai verificarsi né in un campo da calcio né in nessun altro luogo”.

Quella domenica sul campo si sfidavano l’Ads Città di Gallipoli militante nel campionato di promozione pugliese e lo Spartan Ginosa. Vella non era presente, tanto che dell’accaduto la donna era stata informata il giorno dopo dai messaggi di tanti amici. Sugli spalti c’erano anche il presidente e il vicepresidente della squadra in campo. “La vicenda – conclude – mi ha lasciato sinceramente sconvolta perché ancora oggi non riesco a trovare una singola ragione che abbia potuto scatenare un tale odio nei miei confronti. E poi c’è l’amarezza per non aver ricevuto, in tutto questo tempo, alcun attestato di stima o di vicinanza da parte della dirigenza della squadra ”.

M. Cost.

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