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Omicidio falegname di Castrì, l’imputata Piccinni: “tentò di abusare di me e sono scappata, non ho visto nulla”

CASTRI DI LECCE – È stata Patrizia Piccinni, 48 anni di Alessano, la prima imputata ad essere ascoltata nella nuova udienza che si è svolta in mattinata nell’aula bunker del carcere di Lecce nell’ambito del processo per far luce sull’omicidio di Donato Montinaro, falegname in pensione ucciso in casa sua a Castrì di Lecce l’11 giugno del 2022.

Secondo quanto emerso dalle indagini si trattò di una rapina sfociata nel sangue, per la quale è scattato l’arresto di quattro persone: oltre alla Piccinni, in carcere sono finiti Emanuele Forte, Antonio Esposito e Angela Martella.

Patrizia Piccinni, interrogata dalla Pm Erica Masetti e dal Presidente della Corte Pietro Baffa, ha fornito la sua versione dei fatti.

“A ideare tutto – ha detto in apertura – è stata la Martella, che lo conosceva da quattro, cinque anni”. “Una rapina: questo doveva essere” ha confermato la Piccinni. Lei, secondo il piano originario, doveva solo distrarre Montinaro, tenerlo impegnato mentre i presunti complici cercavano i contanti che l’uomo aveva in casa. Qualcosa però è andato storto: “si è buttato su di me, voleva sesso, io non volevo – ha detto – mi ha strappato il vestito, mi sono spaventata, ho gridato aiuto, mi sono liberata e sono uscita fuori, intanto sono entrati nella stanza Forte ed Esposito”.

Dopo essere scappata via, richiudendo il vestito che la vittima le avrebbe strappato, la Piccinni nell’abitazione di Montinaro non sarebbe più rientrata, attendendo i complici fuori mentre si consumava l’omicidio, per poi fuggire tutti insieme con la stessa auto con cui avevano raggiunto l’abitazione.

Ha parlato poi dei sensi di colpa subentrati già durante il tragitto del ritorno: “volevano tornare indietro per sbavagliarlo” ha rimarcato, salvo poi desistere su imput della Martella.

Il rimorso avrebbe spinto la Piccinni – come lei stessa racconta – a tentare il suicidio per ben tre volte, prima dell’arresto. Da quel giorno è sottoposta ad una terapia farmacologica di tipo psichiatrico.

L’ascolto degli altri imputati proseguirà nella prossima udienza fissata al 2 aprile.

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