LECCE –Ylber Ramadani, centrocampista del Lecce, ospite a Piazza Giallorossa su TeleRama, ha parlato del suo Lecce, partendo dal pareggio col Frosinone maturato nell’ultimo turno:
“È stata una partita difficile, anche loro volevano vincere di fronte al proprio pubblico; noi siamo scesi in campo per fare un risultato positivo. Alla fine è stato importante non perdere e aver preso un punto con una diretta concorrente”
Innegabile la difficoltà del Lecce sotto porta, manca il gol, si sbaglia troppo, bisogna essere più incisivi:
“Noi ci alleniamo bene, proviamo tutto in allenamento ma in campo sotto porta dobbiamo essere più cattivi perché dobbiamo fare gol con più cattiveria e determinazione, perché creiamo tanto ma dobbiamo segnare di più per prendere punti”.
Ramadani è un ragazzo umile che ha fatto tanti sacrifici per coronare il sogno di diventare calciatore. Il padre inizialmente avrebbe preferito tenerlo con sé, per avere un aiuto nei campi ma Ylber è stato forte e determinato e adesso la sua famiglia è orgogliosa di lui:
“Giocare in serie A per me è una grande soddisfazione, perché la mia famiglia ha sofferto tanto, quando mio padre mi vede in campo, adesso, è orgoglioso di me”.
Il centrocampista albanese, umiltà, educazione, carattere e determinazione, ha il senso del sacrificio e il rispetto per lui è un grande valore, quel rispetto che sente di dover dimostrare in ogni occasione ai tifosi del Lecce che sono sempre vicini alla squadra:
“Io non vado a salutare i tifosi per prendere applausi ma per una questione di rispetto verso di loro. Io vedo gente che fa tanti sacrifici per seguirci. A Frosinone c’erano 4mila tifosi che avevano speso soldi di biglietto e viaggio e meritano rispetto, quel rispetto che tutti noi dobbiamo a loro”.
Domenica arriva il Verona, altro scontro diretto, ma è la prima di altre undici finali per rimanere in serie A:
“Adesso per noi ci sono 11 partite importanti. Iniziamo domenica col Verona, sappiamo che dobbiamo fare risultato perché è uno scontro diretto e la prepareremo nel migliore dei modi. Il Verona arriva dalla vittoria col Sassuolo e arriva con fiducia, ma noi dobbiamo entrare per vincere”.
Si chiude con una scenetta, giocando sul nome Ramadani, TeleRama, e lui si congeda così:
“Per me è stata la prima volta in televisione perché preferisco parlare in campo”.