LECCE – Il Lecce è difficoltà, ha perso terreno rispetto ad un inizio di campionato in cui viaggiava in acque molto più serene ma non è stato mai nella zona rossa. Il vantaggio sulla terzultima però si è ridotto a due punti anche se dietro ci sono sette squadre.
Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, intervenuto a Piazza Giallorossa, ha spiegato che la sua squadra non sta tradendo le aspettative e che difende i suoi ragazzi perché danno tutto in campo; poi ha sottolineato che ad inizio stagione era stato chiarissimo, dicendo che anche quest’anno bisognava lottare perché si partiva dall’ultima fila, dunque la squadra sta facendo un campionato coerente con i programmi:
“Anche quest’anno si parte dall’ultima fila perché abbiamo una squadra giovane, tutta di proprietà e non ci vogliamo indebitare, aggiunsi pure che quest’anno sarebbe stato più difficile dell’anno scorso perché sono salite squadre che conoscono la A, quindi sarà ancora più dura. E quando dissi dobbiamo alzare l’asticella degli investimenti per provare a essere competitivi in un campionato in cui se fossimo rimasti quelli dell’anno scorso non potevamo nemmeno giocarcela, perché si è alzato il livello. Questi sono stati i messaggi che io ho dato; non credo di aver ingannato nessuno, non ho gettato fumo negli occhi delle persone. Questo gruppo e D’aversa stanno facendo un buon campionato, guardando la classifica abbiamo sei o sette squadre sotto di noi, a un punto, due punti, ma è normalissimo, ci sono squadre sotto di noi che festeggiano il 30esimo campionato consecutivo in A come l’Udinese che se la sta giocando con noi e non penso che faccia schifo all’Udinese giocarsi questa salvezza come lo stiamo facendo noi, come il Sassuolo che è al suo undicesimo campionato di A. Noi non possiamo essere scoraggiati perché a questo punto della stagione ce la stiamo giocando, dovremmo essere contenti, dovremmo goderci il fatto che abbiamo l’opportunità di giocarcela con queste 7 o 8 squadre. Guardate che sotto Napoli in questo momento esiste solo il Lecce”.
Alla domanda su mister D’aversa, su un possibile esonero, il presidente risponde in modo onesto, incisivo e chiaro:
“È un non tema in questo momento storico, perché la squadra ha fatto il suo percorso e lo sta facendo bene, al mister non abbiamo dato un organico che doveva esser salvo a 10 giornate dalla fine e non possiamo chiederglielo. Che presidente onesto sarei io se dicessi D’Aversa sta sbagliando perché a 10 giornate dalla fine non siamo ancora salvi, non sarei onesto, perché scaricherei su un tecnico, che non ha responsabilità, il fatto che l’Unione Sportiva Lecce può permettersi di giocare in serie A con una squadra giovane, piena di esordienti e di scommesse, e devo chiedere al mio allenatore di essere talmente bravo da misurarsi con squadre consolidate una da 30 anni, il Sassuolo da 11, a lui devo chiedere di misurarsi con società che sono più avanti; allora se a dieci giornate dalla fine non siamo ancora salvi e dicessi è colpa dell’allenatore non sarei una persona onesta, non è quella la dimensione che possiamo chiedere al nostro allenatore. Andiamo avanti così, io non sono cieco, vedo che la squadra è in un momento di flessione. Anche lo scorso anno lo è stata, abbiamo tenuto botta e ne siamo usciti”.
I tifosi però dopo il pareggio di Frosinone hanno intonato cori espliciti e duri, la priorità è rimanere in serie A:
“Domenica ci sono stati cori a fine partita, ma sono cori d’amore; non è facile spiegare ai ragazzi, che vengono da tutte le parti del mondo, che quel tipo di cori non è una contestazione ma è un modo per spronarli. Efficace oppure no, non lo so, io faccio il presidente non faccio il tifoso, è un modo di dire vogliamo la salvezza”.