BARI – Nel settembre scorso sul progetto c’erano perplessità. Quattro mesi dopo, invece, diventa una opportunità. Cosa ha portato Legambiente ad una inversione di marcia così netta sul progetto di espansione aziendale della Nardò Technical Center? Ufficialmente la volontà di proporre all’azienda una maggiore tutela ambientale. Ma sarà solo questo? O a pesare è anche il fatto che professionisti che con la Porsche hanno un rapporto professionale, sono stati componenti importanti e tuttora collaborano con l’associazione?
Spieghiamolo meglio. Il Rapporto ambientale presentato in sede di Vas, è stato redatto dalla società Ambiente Italia. Il socio fondatore della società e attuale amministratore delegato è Mario Zambrini. Un nome che non è estraneo agli ambientalisti. Giacché lo stesso Zambrini è stato parte del Comitato scientifico di Legambiente e di AzzeroC02, società di cui è socia la stessa Legambiente. Una lunga storia, insomma. AzzeroC02 è composta dalla socia KyotoClub, il cui attuale vicepresidente è Francesco Ferrante, ex parlamentare del Pd in quota ambientalista, direttore generale per quasi dieci anni di Legambiente ma anche – assicurano i presenti agli incontri tenuti sul tema – consulente esterno della Porsche nel progetto di espansione di NTC. La domanda, dunque, che ci si pone è come possa mantenere uno spirito critico l’associazione se al progetto hanno lavorato professionisti che sono stati e che sono ancora tanto legati alla stessa? C’è ancora un ultimo tassello. Legambiente e Porsche hanno già intessuto rapporti di felice collaborazione. Come nelle giornate di volontariato aziendale. Che per inciso, di volontario hanno il lavoro dei tanti militanti del territorio. Ma che in realtà prevede un pacchetto a pagamento, per l’assicurazione, in questo caso da parte di Porsche alla delegazione nazionale di Legambiente. E’ tutto lecito? Sì, certamente lo è. Ma forse quella che bisogna porsi, è una questione di opportunità.