Attualità

Taglio voli da e per Brindisi: quando il Salento resta a terra

SALENTO – “Il taglio dei voli ha sorpreso gli operatori del settore. Se vogliamo che questo territorio cresca, dobbiamo partire dai trasporti. Lo abbiamo detto più volte”.

Giovanni Serafino, titolare dell’agenzia Serafino Viaggi e presidente della sezione Turismo di Confindustria Lecce, commenta così la notizia del taglio dei voli ITA Brindisi-Roma e viceversa.

La carica l’ha suonata il presidente della Camera di Commercio di Lecce, Mario Vadrucci: da ottobre non ci sarà più il volo ITA  che attualmente parte da Fiumicino alle 9.20 ed arriva nell’Aeroporto del Salento alle 10.30 per ripartire alla volta della Capitale alle 11.15. Rimane, per chi è diretto a Roma, soltanto il volo delle 6.25  (con alzatacce per coloro che partono dalla zona del Capo di Leuca, oppure dall’entroterra ionico tarantino), mentre è stato anticipato quello del pomeriggio che parte da Fiumicino alle 13.20, arriva a Brindisi alle 14.30 e riparte alle 15.15 verso la Capitale, per ritornare a Brindisi solo alle 21.40, con arrivo alle 22.50 (quando è in orario).

“Come Camera di Commercio -dice Vadrucci- desideriamo richiamare l’attenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica del Salento su questa decisione che penalizza non poco le iniziative, pubbliche e private, tendenti a rendere più stretti, operativi ed efficaci i collegamenti dall’Aeroporto del Salento, chiedendo alle Autorità regionali e centrali un intervento che serva ad evitare ulteriori penalizzazioni per un’area geograficamente decentrata, che chiede soltanto di poter utilizzare collegamenti funzionali sui quali contare per rendere concreta la sua ansia di sviluppo. L’Italia progredisce tutta insieme, o non progredisce”.

“È ormai innegabile che ci sia un preciso disegno di penalizzare lo scalo brindisino a tutto vantaggio di quello barese”. Lo ripete da anni il consigliere regionale Paolo Pagliaro, sollecitando ancora una volta un cambio di passo e interventi strutturali, “una nuova visione che guardi al futuro, al vero decollo del nostro aeroporto”.
“Altro che potenziamento, per l’Aeroporto di Brindisi è in atto un continuo impoverimento -dice- Di voli, collegamenti, servizi, di tutto ciò che dovrebbe far decollare l’infrastruttura-perno della mobilità nel Salento, e che invece continua a subire tagli.
Ho più volte pungolato Aeroporti di Puglia, evidenziando criticità e inefficienze che sono sotto gli occhi di tutti, e che dirottano su Bari il traffico passeggeri e i flussi turistici. A dicembre scorso facemmo anche un sopralluogo nello scalo, insieme al presidente di Aeroporti di Puglia Vasile, che prese impegni precisi e annunciò un piano da 110 milioni di euro per il potenziamento dell’Aeroporto del Salento. Invece la situazione peggiora sempre di più, nonostante i roboanti annunci di investimenti. Parole e impegni vani.
Ad aprile scorso ho presentato una richiesta di audizione sul taglio dei voli Brindisi-Roma per l’estate, ma in vista dell’autunno si annuncia un ulteriore peggioramento della situazione. Ad agosto ho presentato un’interrogazione al presidente Emiliano, evidenziando – numeri alla mano – lo sbilanciamento di voli e collegamenti ad esclusivo vantaggio di Bari, e mi aspetto risposte chiare sui piani della Regione per sanare questa situazione che mortifica l’intero territorio salentino, i suoi residenti e i suoi imprenditori, ed anche i turisti che scelgono il Salento come meta di vacanza. Una meta che, senza collegamenti efficienti, diventa un miraggio”.

Anche la UIL Lecce interviene, sottolineando i “disagi enormi soprattutto per coloro che partono dalla zona del Capo di Leuca e dall’entroterra in generale. Una situazione che già sta provocando problemi alle nostre aziende e di conseguenza ai lavoratori e alle lavoratrici.
“Vogliamo ancora una volta denunciare questa ingiustizia perpetrata ai danni del territorio tutto -scrive il coordinatore territoriale Mauro Fioretti- e invochiamo l’intervento delle Autorità competenti affinché si affronti subito il problema. Siamo stanchi di essere bistrattati in questo modo, occorre ragionare sui collegamenti aerei in maniera seria,  battere i pugni se necessario”.

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