AttualitĂ 

L’eterno abbandono, furti e incuria nel cimitero

LECCE – Furti, viali dissestati, erbacce, scivoli d’accesso per disabili ripidi ed impraticabili. Siamo nel cimitero di Lecce, tra gente in silenziosa ed intima preghiera ed eloquenti immagini che documentano lo stato di abbandono. I furti sono all’ordine del giorno come quello messo a segno all’interno di una cappella privata e dalla quale sono stati portati via arredi sacri, vasi ed un prezioso dipinto in bassorilievo del De Vitis del 1800 raffigurante San Francesco Da Paola. E’ l’ultimo di una lunga scia, che ha quasi del seriale, e per rendersene conto è sufficiente vedere i tanti lucchetti antiscasso messi a protezione delle cappelle di famiglia. Ma il cimitero di Lecce non è solo furti, ma anche strade piene di buche, difficili e pericolose da percorrere soprattutto per i tanti anziani che si recano per pregare sulle tombe dei propri defunti. Le cadute non sono certo poche, dice chi nel cimitero ci lavora, così alcune confraternite hanno pensato bene di asfaltare la zona antistante le scale d’accesso, per rendere agevole quantomeno l’ingresso. Da una situazione di disagio all’altra, muovendosi tra erbacce e rovi. Gli scivoli che dovrebbero agevolare il passaggio di persone con disabilitĂ  da una zona all’altra sono ripidi ed inacessibili, anche perchĂ© presentano un dislivello con il piano stradale. E poi ci sono pali della pubblica illuminazione divelti o caduti, con cavi della corrente scoperti e che rappresentano un rischio per l’incolumitĂ  di chi frequenta questo luogo sacro. E ancora: la questione dell’affidamento della gestione e relativa manutenzione dell’impianto elettrico, da nove mesi ancora senza soluzione. Così’, come ha denunciato il coordinatore cittadino del Movimento Regione Salento, Giancarlo Capoccia, ci sono ancora oggi lapidi, cappelle ed alcune confraternite, senza illuminazione. “Non si può andare avanti così”, dice un cittadino, “troppi furti e troppo poco decoro in un luogo che meriterebbe maggiore rispetto”. Resta l’ultima preghiera. Quella che il cimitero di Lecce torni ad essere il luogo del riposo eterno e non dell’eterno abbandono.

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