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Grazia parziale da Mattarella al vigilante che sparò uccidendo un ladro

SALENTO – Oggi ha 69 anni Crocefisso Martina, ed è detenuto nel carcere di Matera dove sta scontando una condanna definitiva a 14 anni di reclusione per l’omicidio di Marco Tedesco, avvenuto la notte del 23 gennaio 2007. Martina, di Torchiarolo, era una guardia giurata ed era in servizio di pattuglia nel Leccese, quando intervenne per un furto nel bar di in una stazione di servizio in zona Trepuzzi. Un gruppo di ladri aveva fatto irruzione, quando la guardia giurata arrivò sul posto. Raccontando quella drammatica sequenza, Martina ha sempre detto che intimò l’alt, i malviventi non lo rispettarono, lui si accorse che erano armati ed esplose alcuni colpi con la pistola di servizio.

Il frammento di uno dei proiettili rimbalzò sulla carrozzeria di un’auto e colpì al collo uno della banda, Tedesco, brindisino di 28 anni. Il giovane morì.

Il fatto che l’arma che Martina sostiene di aver visto quella notte nelle mani della banda di ladri non sia mai stata trovata ha complicato la posizione del vigilante.

Prima fu accusato di eccesso di legittima difesa colposo, poi di omicidio colposo e infine di omicidio volontario. È entrato in carcere nel 2019 e il suo comportamento da detenuto irreprensibile gli ha fatto guadagnare un anno di sconto di pena.

Scrisse una lettera accorata: “Chiedo perdono perché ho distrutto due famiglie. Ho cancellato sogni e speranze. Ve lo chiedo in piena umiltà e con la consapevolezza che nulla potrà cambiare: il mio non è un gesto ma è un vero e proprio atto di piena Misericordia. (…) Non c’è giorno che io non pensi a quegli attimi che, pur non volendo, hanno cambiato per sempre le nostre vite”.

Il suo legale, l’avvocato Maria Terrusi, ha scritto a sua volta al presidente della Repubblica chiedendogli la grazia per il suo assistito.

Qualche ora fa, è arrivata la risposta: Mattarella ha concesso una grazia parziale, cancellando sei anni di pena, ai quali si aggiungono quelli accumulati per buona condotta. Invece che nel 2036, Martina uscirà nel 2026.

“Vorrei ringraziare il Presidente Mattarella – ha commentato l’avvocato Terrusi – per aver concesso la grazia parziale a quest’uomo: il suo è stato un atto che ha restituito alla giustizia l’immagine non di un volto cieco, ma di un volto umano”.

 

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