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Terme Santa Cesarea, Pagliaro: bando inadeguato e silenzio dalla Regione. Non è questa la via per il rilancio necessario

LECCE- Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro: “La montagna ha partorito il topolino: dopo due anni di rinvii, il bando per la gestione delle Terme di Santa Cesarea è inadeguato e raffazzonato: prevede che il concessionario debba pagare per 40 anni alla Terme Spa un canone fisso annuo di 340mila euro, da trasferire alla Regione Puglia che, all’atto dell’affidamento della gestione al nuovo concessionario, trasferirà la proprietà del suo 51% al Comune di Santa Cesarea, che in questo modo ne diventerà unico proprietario.
Ma si tratta di una proposta non concordata preventivamente con la Regione, e pertanto i tempi sono ancora lunghi per vedere la luce in fondo al tunnel di una vicenda senza fine, che trascina il destino delle Terme verso l’incertezza.
In tempi non sospetti, dopo aver portato all’attenzione del Consiglio regionale con audizioni e interrogazioni le sorti del complesso termale salentino, ho ribadito il mio no fermo alla sciagurata ipotesi di spacchettamento dei beni delle Terme. Così come ho espresso forti dubbi sull’affidamento della gestione ad un soggetto privato tramite bando, evidenziando il rischio che si potesse realizzare quella che era stata prospettata come soluzione B: lo spacchettamento dei diversi beni del complesso termale. Lo smembramento, lo ribadisco, è un’ipotesi inaccettabile, perché farebbe perdere valore e appeal alle Terme, che hanno una storia da preservare nella sua interezza.
Nei miei interventi ho sempre chiesto un serio piano industriale per la gestione del complesso termale, ho chiesto chiarezza sul passaggio delle quote di proprietà e sul bando, così come ho ribadito la necessità di provvedere al completamento e alla riqualificazione del nuovo centro termale da anni in abbandono, il cosiddetto Mammoccione. Ma il bando presentato dal Comune, dopo ben due anni di ripensamenti, conferma purtroppo tutti i miei dubbi ed anzi li rafforza. Quindi mi aspetto che la Regione si esprima in modo limpido sulla questione, per garantire alle Terme il rilancio che meritano e che sollecito da lungo tempo”.

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