GALLIPOLI – Secondo la Commissione Tributaria Provinciale di Lecce, il Comune di Gallipoli per anni avrebbe tassato come edificabili, ai fini ICI e IMU, suoli che invece non lo erano.
Per i giudici tributari, il Comune è sostanzialmente incorso in un grave errore di applicazione e lettura degli strumenti di pianificazione urbanistica e paesaggistica, in particolare per non aver tenuto conto delle modifiche apportate dalla Regione in sede di approvazione del P.R.G. “adottato” e delle implicazioni conseguenti all’entrata in vigore del P.P.T.R. .
L’Ufficio avrebbe quindi illegittimamente proseguito a trattare come zone F.2.2. e D.3 terreni che invece avevano ricevuto definitiva e finale tipizzazione urbanistica di zone E2, percependo con ciò introiti tributari di gran lunga superiori a quelli spettanti per legge.
“Errore questo in cui l’ente civico gallipolino ha perseverato per anni, non senza paradossi e contraddizioni, se è vero, come è vero, che nel contempo a un cittadino veniva negata in assoluto ogni possibilità edificatoria”. Lo scrivono i legali che lo rappresentano l’uomo, un imprenditore del posto, gli avvocati Alessandro De Matteis e Claudio Tempesta
Il Comune quindi, per effetto delle due nuove decisioni, non solo non potrà esigere per il futuro gli importi ingiustamente richiesti nel passato ma dovrà rimborsare quelli indebitamente incassati.
Stiamo parlando della vasta area costiera che si trova all’ingresso nord della citta jonica, in prossimità di alcune delle più note darsene di Gallipoli.
I giudici tributari hanno stabilito che la fascia costiera nord del Comune di Gallipoli è tipizzata dal P.R.G. come zone agricola.
In estrema sintesi, non trattandosi di zona edificabile, l’ente civico non avrebbe potuto tassarla come tale a fini IMU.
“Da qui, l’illegittimità dell’imposizione fiscale e la necessità di procedere ai rimborsi, la cui entità, per il solo ricorrente, ammonta a poco meno di €.100.000,00”.
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