Ambiente

Il maltempo aggrava i danni della siccità: è allarme

SALENTO – Bombe d’acqua, nubifragi, grandinate e precipitazioni violente. Il maltempo che si è abbattuto a macchia di leopardo su città e campagne del Salento e di tutta la Puglia ha distrutto interi raccolti di frutta e verdura, vigneti, oliveti, con molte aziende agricole e agriturismi in black out a causa dei fulmini che hanno colpito gli impianti elettrici, lasciando le strutture isolate. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Puglia, mentre vige l’allerta gialla della protezione civile, dopo le grandinate e i nubifragi a Santeramo e Gioia del colle, a Laterza e Manduria, a Leverano, ad Erchie e a Francavilla Fontana, con trombe d’aria e tempeste di fulmini. “Campi allagati, raccolti devastati ma anche frane e smottamenti sono gli effetti del maltempo rilevati nelle campagne. Il maltempo si abbatte su terreni secchi a causa della siccità che non riescono ad assorbire l’acqua che, a sua volta, causa frane e smottamenti in una situazione in cui sono 230 i comuni in Puglia a rischio idrogeologico, secondo dati Ispra.

I cambiamenti climatici provocano danni perché colpiscono un territorio reso più fragile – sottolinea Coldiretti Puglia – dalla cementificazione e dall’abbandono. Risultano ‘mangiati’ 158.695 ettari in Puglia, dove nel 2021 sono andati persi altri 500 ettari di campagne – sottolinea la Coldiretti Puglia – per colpa della cementificazione e dell’abbandono che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile. Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo, inoltre, si abbattono – aggiunge Coldiretti Puglia – i cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti, con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire e al siccità che ogni anno aggrava il rischio desertificazione.

La tropicalizzazione del clima, con eventi estremi come nubifragi, grandinate e trombe d’aria che si alternano a lunghi periodi siccitosi – insiste Coldiretti Puglia – indeboliscono e impoveriscono un territorio già fragile”.

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