Attualità

Procreazione assistita, paradossi e odissee per i genitori

PUGLIA – Le coppie leccesi e salentine con problemi d’infertilità sono costrette a rivolgersi ai centri a pagamento eppure a Nardò c’è l’unica struttura per la procreazione medicalmente assistita pubblica in provincia di Lecce che, fino a pochi anni fa, era considerata d’eccellenza ma che inspiegabilmente è ferma. I paradossi di questa vicenda non finiscono qui perchè anche a Lecce, presso l’ospedale Vito Fazzi sarebbe dovuto essere operativo un altro centro addirittura annunciato per il giugno 2021, ben 13 mesi fa ma ancora nulla si intravede all’orizzonte. E poi la ciliegina sulla torta dei paradossi, ovvero la scelta della Regione che piuttosto che puntare a riattivare il centro di Nardò, concede il nullaosta ad una nuova Pma privata situata in un immobile di Muro Leccese di proprietà dell’ex assessore regionale Salvatore Ruggieri e un’altra a Nardò ad appena 40 km di distanza.

Su questa vicenda sta facendo luce la magistratura, dopo il ricorso al Consiglio di Stato di una società concorrente di quella che ha ottenuto l’autorizzazione per il centro privato di Muro Leccese.

Un paradosso sul quale era già intervenuto il consigliere regionale Paolo Pagliaro che da dicembre scorso chiede di fare chiarezza. Lo aveva fatto con due mozioni: la prima per chiedere la riattivazione del centro Pma di Nardò, la seconda per sollecitare lo stanziamento di nuovi fondi per l’Asl Lecce, da destinare ai percorsi pubblici di procreazione medicalmente assistita, visto che erano rimasti in cassa poco più di duemila euro, nel frattempo esauriti e non rifinanziati.

Pagliaro sottolinea che la vicenda Pma necessita di trasparenza perchè tocca la sfera più intima della vita di coppia ma anche il futuro di una terra in drammatica crisi di natalità.

L’intenzione è quello di poter dare risposte alle coppie a cui viene negato il diritto alla Pma, a meno che non possano permettersi di pagare di tasca propria, senza sostegno pubblico.

La testimonianza della signora che chiameremo Maria per tutelare la sua riservatezza, rende bene l’idea dell’odissea che molte coppie che cullano il sogno di essere genitori, vivono: “ Si tratta di una vera e propria odissea, perchè per chi ha la necessità di rivolgersi alla procreazione medicalmente assistita per avere anche solo la speranza di avere dei bambini non è assolutamente una strada praticabile nel Salento.

Il centro di Nardò è chiuso da due anni, c’è una battaglia amministrativa e non si riesce a capire perchè quel centro sia chiuso.

L’unico ospedale disponibile è quello di Conversano, dove il servizio costa circa 1.200 euro escludendo i farmaci mentre nei centri privati si parte dai 3.000 euro esclusi i farmaci. Per effettuare il trattamento bisogna recarsi a Conversano a giorni alterni e questo vuol dire dover prendere ferie e permessi al lavoro. È un diritto per tutti quanti alla salute, dove salute è aiutare anche chi non riesce ad avere figli a realizzare il proprio sogno”

Il consigliere regionale Paolo Pagliaro si augura che nelle sedute di Consiglio regionale convocate per martedì e mercoledì prossimi le sua mozioni e la sua interrogazione vengano finalmente discusse, e la Regione faccia chiarezza su una vicenda grave, che tocca la sfera più intima di tante coppie.

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