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Transizione – a Brindisi crescono i consensi per un rigassificatore offshore

BRINDISI – L’Italia – è ormai noto a tutti – è il paese dove la mano destra spesso non sa cosa sta facendo la mano sinistra. Diversamente sarebbe assai difficile comprendere le scelte del Governo che da un lato – attraverso Terna – ritiene che non ci sia spazio per un gruppo a turbogas da realizzare a Cerano al posto dei gruppi a carbone e dall’altro ritiene fondamentale proprio il ruolo del gas per affrontare la lunga fase di transizione prima del definitivo ricorso alle fonti rinnovabili.

Se le parole non fossero state pronunciate dal presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi si farebbe fatica a crederci e invece è proprio così.

Alla luce di tali affermazioni, pertanto, si aprono nuovi scenari per Brindisi. La scelta di Terna, ad esempio, potrebbe essere riconsiderata perché gli scenari stanno cambiando precipitosamente a causa della guerra in atto in Ucraina.

Ci sarebbe, poi, la necessità di utilizzare al meglio la disponibilità di gas naturale liquido da parte degli Stati Uniti, del Canada e del Nord Africa. Il che comporterebbe la necessità di aumentare il numero di impianti di rigassificazione che al momento in Italia sono solo tre (in Toscana, Liguria e Veneto) dopo i progetti abortiti e quelli mai completati.

Brindisi, in questo caso, potrebbe candidarsi per un rigassificatore offshore che impatterebbe poco sul territorio e offrirebbe concrete chance occupazionali durante la fase di costruzione ed anche a regime attraverso l’indotto. La base dell’impianto, però, ben difficilmente potrebbe essere quella di Cerano, atteso che la costruzione di un nuovo porto a ridosso dell’attuale centrale comporterebbe tempi lunghi. Più agevole, invece, immaginare che si possa rendere effettivamente polivalente il porto di Brindisi, utilizzando ogni possibile opportunità in termini di aree retro portuali. Quella del rigassificatore non è una semplice idea. E’ qualcosa di molto più concreto e Brindisi questa volta potrebbe mettersi al servizio del paese senza pagare danni ambientali come è avvenuto in passato.

Mimmo Consales

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