MELENDUGNO- Passa da Melendugno il risiko europeo sul gas. A giorni si potrebbero decidere i tempi del raddoppio del gasdotto Tap, che approda a San Foca. Che questa possibilità ci fosse era noto sin dall’inizio, d’altronde il metanodotto è stato progettato già pensando all’aumento della sua capacità di trasporto. Adesso, però, quel momento si sta avvicinando e le diplomazie sono al lavoro per spingere in tal senso, complice la nuova crisi ucraina.
Il 4 febbraio, la commissaria Ue per l’Energia Kadri Simson si recherà a Baku, capitale dell’Azerbaijan, Paese da cui parte il gasdotto Tap, per la riunione del Consiglio consultivo del corridoio del gas meridionale. Vi parteciperà per la prima volta di persona e, come ricostruito dall’Ansa attraverso funzionari europei, “avrà incontri bilaterali con i ministri dell’energia e delle risorse naturali dell’Azerbaigian sul ruolo di quel Paese nella diversificazione delle forniture di gas all’Europa”. E “ciò include il potenziale di aumentare la fornitura di gas all’Ue attraverso il gasdotto transadriatico. La capacità annuale di TAP è di circa 10 miliardi di metri cubi ed è stato un fornitore stabile e affidabile per l’Ue”.
Altra tappa cruciale, a breve, sarà quella del 7 febbraio, giorno in cui è convocata la riunione del Consiglio Energia Usa-Ue che affronterà anche il nodo Ucraina e la sua “progressiva integrazione nel mercato del gas e dell’elettrico europeo”. La preoccupazione, ancora una volta, è quella di sganciarsi da Mosca attingendo altrove, “per evitare shock alle forniture, incluse quelle che potrebbero risultare da un’ulteriore invasione della Russia in Ucraina”, come spiegato in una nota congiunta dei giorni scorsi tra Bruxelles e Casa Bianca, i maggiori sponsor del gasdotto che arriva nel Salento.
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