LECCE- Il quartiere della stazione non è una terra di nessuno. Quanto accaduto rimarca come a Lecce, al pari di altre città, si ripropone il grande tema nazionale della presenza di migranti non regolari sprovvisti di diritti, assistenza, percorsi di integrazione. Tradotto: Invisibili.
Così il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, interviene sul fermo del presunto autore della morte di Leonardo Vitale.
È una presenza – continua – che andrebbe gestita fornendo anche alle amministrazioni locali e alle realtà del Terzo settore strumenti adeguati al recupero e all’inclusione, che negli ultimi anni sono stati invece depotenziati. Non possiamo tollerare reati e violenze, che dobbiamo reprimere. Ma se vogliamo affrontare il tema in modo maturo ed efficace occorre anche attrezzarsi per prevenire il rischio che gli “invisibili”, se totalmente abbandonati a se stessi, non trovino davanti a sé altra strada se non la delinquenza per sopravvivere.
Non è un caso se agli altri progetti per riqualificare la zona della stazione, si è aggiunto da marzo il centro di prossimità Casa Comune, su input della Fondazione Emmanuel e in stretta sinergia con enti locali e forze dell’ordine. L’obiettivo è di offrire servizi minimi come deposito bagagli, docce, ristoro, ai senza fissa dimora e a chi si trova in condizioni di emarginazione, isolamento o povertà.