LECCE – È vero che la pandemia ci ha abituato ad usare il pc o lo smartphone anche per le lezioni scolastiche, ma è pur sempre vero che esiste una fascia di popolazione che del web ne sa poco o quasi nulla partendo dagli anziani. Se settimane fa sollevammo l’allarme per i tempi di rilascio delle carte d’identità, circa sei mesi, adesso numerose denunce ci giungono per le richieste di certificati anagrafici e principalmente di residenza.
Ogni giorno non pochi cittadini si recano allo sportello nei pressi degli uffici della Dogana di Lecce e dopo ore di attesa, sono spesso costretti a tornare a mani vuote.
Si attende diligentemente il proprio turno, si giunge allo “sportello”, si richiede un certificato di residenza e si riceve questa risposta: si colleghi al sito e ne faccia richiesta. Se per tutti fosse così normale e semplice perché si andrebbe con il caldo a sopportare dalle due alle tre ore di fila? Semplice, non si ha dimestichezza con i sistemi informatici e della rete. Succede non a molti, ma per tanti l’online è un mondo sconosciuto partendo proprio dagli anziani. La risposta è lapidaria e solo dopo molte insistenze si riceve, non il certificato, ma la copia del modulo presente sul sito. Dopo questa prima fase, arriva la successiva: quasi sempre altra attesa per poter presentare la documentazione completa e solo dopo l’agognata certificazione. Molte le denunce, in tal senso, pervenute in questi giorni.