PUGLIA – Covid: la chiusura in primavera taglia le prospettive di ripresa. Il danno per gli agriturismi è di 150 milioni di euro. Nel 2020 bloccati alle frontiere dall’emergenza Covid oltre sette viaggiatori stranieri su dieci .
Le chiusure affossano i 900 agriturismi pugliesi con la primavera che è la stagione preferita per gite fuori porta e scampagnate. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia nel sottolineare che dall’inizio della pandemia l’agriturismo in Puglia ha perso oltre 150 milioni di euro di fatturato. L’arrivo della bella stagione è da sempre momento cruciale. L’assenza di stranieri in vacanza in Puglia grava pesantemente sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono della loro mancanza anche perché turisti dall’estero da paesi come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna o la Cina hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa. La nostra regione è fortemente dipendente dall’estero per il flusso turistico con ben 1,5 milioni di arrivi dall’estero di viaggiatori stranieri e 3,8 milioni di pernottamenti internazionali che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia . Nel 2020 bloccati alle frontiere dall’emergenza Covid oltre sette viaggiatori su dieci. La mancanza di vacanzieri si trasferisce a valanga sull’insieme dell’economia per il crollo delle spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Non è un caso che nel 2020 a far registrare il risultato più negativo nei consumi sono stati gli alberghi ed i ristoranti con un calo del 40,2%, seguiti dai trasporti che si riducono del 26,5% e dalle spese per ricreazione e cultura che scendono del 22,8%.