Politica

Lizzanello al voto, si dimettono nuovamente gli anti Pedone

LIZZANELLO- Il sindaco comunica con un post che non ha riscontrato la disponibilità di continuare l’attività amministrativa ed i 9 consiglieri non ritenuti dimissionari per vizio di forma dalla prefettura di Lecce , questa mattina hanno nuovamente formalizzato le dimissioni.

Dopo la revoca del decreto di scioglimento del Consiglio Comunale per un presunto vizio formale nella presentazione delle dimissioni da parte della maggioranza dei consiglieri comunali, revoca contestata con atto di diffida redatto dall’Avv. Pietro Quinto, questa mattina sono state reiterate le dimissioni con l’incremento del minimo dei dimissionari. A seguito della nuova iniziativa della maggioranza dei consiglieri, il Sindaco Fulvio Pedone ha presentato le dimissioni dalla carica, comunicandolo anche in un post su Facebook: “Le rocambolesche vicende politiche degli ultimi giorni, non mi hanno sottratto dalla responsabilità di dover amministrare e di comprendere se ci fossero le basi per stringere un patto di fine mandato”, dichiara Pedone che, dopo, rivolgendosi ai dimissionari, continua scrivendo: “Col vostro gesto avete colpito Lizzanello e Merine consegnandole al commissario che ci costerà 80.000,00 euro. Avete privato i cittadini di una guida sicura e disponibile in un periodo così difficile. Avete impedito di portare a termine opere importanti come il restauro della chiesa di San Lorenzo, la realizzazione della circonvallazione di Merine, l’apertura del varco su via Madonna di Costantinopoli e avete messo a serio rischio la realizzazione di tutte le altre opere che Lizzanello e Merine”.

“Le dimissioni del Sindaco, revocabili nell’arco di venti giorni, non precludono -spiega l’avv. Quinto-  l’emanazione del necessario decreto prefettizio di scioglimento del Consiglio Comunale per il venir meno della maggioranza dei suoi componenti. La vicenda del Comune di Lizzanello – conclude – potrà fare scuola perché si sono resi necessari due decreti di scioglimento per prendere atto della dissoluzione della maggioranza del Consiglio”.

 

 

 

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