SAN CESARIO- Una “decisione presa senza interpellare l’amministrazione che rappresento e nemmeno me, quale autorità sanitaria e capo della Protezione Civile locale. Ma noi andiamo oltre, chiamando in causa in primis i cittadini. L’ospedale non si tocca”. A parlare è il sindaco di San Cesario Fernando Coppola che con la sua maggioranza venerdì pomeriggio è sceso in strada per avviare una raccolta firme contro la volontà regionale di convertire l’ospedale “Galateo” in centro Covid. Sono stati in tanti a raggiungere il gazebo. Presente anche Paolo Pagliaro che ha sposato la battaglia per salvare questo polo d’eccellenza che “se convertito – si rimarca all’unisono – si avvierebbe alla chiusura”.
Il primo cittadino ha già inoltrato una missiva al direttore generale della Asl di Lecce e al presidente della Regione Puglia per chiedere un incontro e manifestare le sue perplessità. “Com’è noto, sul nostro territorio l’emergenza sanitaria è attualmente in rapida e progressiva regressione -conclude- quando vi è stata la necessità di allestire il reparto COVID presso il nostro ospedale, il processo è stato molto veloce, tanto da renderlo operativo in pochissimi giorni. Per questo motivo contesto con forza questa scelta e ritengo che sia necessario ripensare al programma di riconversione proposto. Penso che la situazione odierna rappresenti il punto più basso che l’offerta sanitaria regionale abbia mai espresso nel territorio che amministro e, per tale ragione, non è tollerabile un’ulteriore contrazione dei servizi, per i quali -al contrario- sarebbe auspicabile un potenziamento”.