Cronaca

Protesi & mazzette, gli indagati: versioni contrastanti su scambio di denaro

LECCE – Sono comparsi davanti davanti al gip Giovanni Gallo, Carmen Genovasi, 46 anni dirigente amministrativa dell’ufficio Protesi dell’Asl di Lecce e Giuseppe Bruno, 57 anni di Galatina, dipendente di un’azienda che produce protesi, per l’udienza di convalida dell’arresto avvenuto in flagranza di reato martedì pomeriggio nella sede di piazzetta Bottazzi dell’Asl di Lecce.

I militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Lecce hanno documentato una presunta cessione di denaro in cambio di favori.

Carmen Genovasi, difesa dagli avvocati Simona Ciardo e Carlo Sariconi, ha fornito la sua versione dei fatti: quella busta – a suo dire – conteneva denaro per esigenze familiari , nessuna cessione o consegna.

La donna potrebbe chiedere un nuovo ascolto per chiarire altri aspetti della vicenda.

A difendere Giuseppe Bruno l’avvocato Carlo Caracuta. Anche per l’imprenditore, ascoltato per circa tre quarti d’ora, c’è stata la convalida dell’arresto. Rispetto alla circostanza che ha fatto scattare le manette, ossia la consegna di 850 euro, Bruno ha specificato di aver ceduto quella cifra a titolo personale e non a nome dell’azienda.

Nella borsa della dirigente è stata trovata una busta con 850 euro in contanti. In mano all’uomo due pratiche di prescrizione già complete.

Mazzette in cambio di favori per accelerare le pratiche: su questo indagano le fiamme gialle, che hanno ipotizzato i reati di corruzione e turbativa d’asta. I soldi sarebbero stati consegnati in cambio della promessa che alcune pratiche relative a delle protesi avrebbero goduto di una corsia preferenziale, più rapida.

Un’indagine che va avanti da diversi mesi e che vede coinvolte altre persone che nelle ultime ore sono state oggetto di perquisizioni.

Nel decreto delle Fiamme Gialle compaiono infatti anche i nomi di Fabio Campobasso, 52 anni di Lecce, ex consigliere comunale, la moglie Monica Franchini, 49 anni, Giovanni Rodia, 46 anni di S. Pietro in Lama, marito di Carmen Genovasi e ivan Pietro Bonetti di 71 anni.

Non sono gli unici nomi coinvolti. Le perquisizioni sono state infatti effettuate anche nelle abitazioni e uffici di altri indagati.

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