BRINDISI – Dopo l’intervista rilasciata da quattro membri di Anonymus a Telerama, anche la Procura di Brindisi apre un’inchiesta sul gruppo telegram nato nel Lazio per insultare ragazzine anche minorenni, tra cui tantissime salentine, le cui foto erano state prese da Instagram e postate da un minore della provincia di Lecce, successivamente reo confesso.
A parlare ai nostri microfoni, mettendoci la faccia, Alessandro Congedo, membro di Anonymus da più di 20 anni. Al suo fianco altri quattro partecipanti del famigerato gruppo hacker mondiale. “Siamo stati noi -hanno detto- a chiudere quel gruppo la notte di Pasqua, allertati dalla segnalazione disperata proprio di una minorenne della provincia di Lecce”.
Congedo, ieri, è stato ascoltato dai carabinieri di Brindisi per più di quattro ore. Denunce sullo stesso caso erano, di fatto, pervenute anche lì. È stato stilato un lungo report contenente anche i dati in possesso di Anonymus e messi a disposizione dei militari. Sono state aggiunte anche altre segnalazioni di genitori salentini che, dopo il nostro servizio, hanno contattato il gruppo hacker per dare la propria testimonianza, non avendo mai avuto il coraggio di farlo prima d’ora.
Intanto continuano anche i colloqui tra gli agenti della polizia postale di Lecce e le vittime dell’hinterland, 15 quelle accertate fino ad oggi. Qui l’indagine avviata nei giorni scorsi, in queste ore si arricchisce di dettagli di non poco peso che potrebbero aggravare i capi di accusa pendenti su responsabili e partecipanti del gruppo in questione. Tra quelli ipotizzabili: violazione della privacy, incitazione alla violenza, minacce e diffamazione.
Il gruppo, del resto, aveva come unico obiettivo quello di commentare in modo dissacrante gli scatti delle ignare vittime, ipotizzando stupri e violenze di ogni genere.
E.Fio
