TARANTO- Clementine, uno dei frutti autunnali per eccellenza, svenduto a prezzi stracciati, molto al di sotto dei costi di produzione. Offerte che troviamo spesso su alcune catene di supermercati e che non fanno che distorcere la filiera e creare deflazione nei campi.
La storia si ripete. Lo stesso era accaduto circa un mese fa per l’uva da tavola. Ora arriva una nuova denuncia da parte di Coldiretti puglia e riguarda soprattutto il tarantino:
“Nonostante il calo della produzione di clementine a Palagiano del 70% e del 50% in media in tutta la provincia di Taranto, si stanno verificando fenomeni speculativi che portano i prezzi di vendita sottocosto sui banchi delle catene della grande distribuzione. Contestiamo il meccanismo della vendita sottocosto- dice il presidente Savino Muraglia- e daremo battaglia perché venga accertata l’origine di prodotti in vendita e il meccanismo dei sottocosto e delle offerte a prezzi stracciati per poi denunciare i fenomeni speculativi ai competenti organi di controllo”.
Come si arriva a questo? Attraverso un meccanismo di procedura on line: i fornitori sono chiamati a presentare la loro offerta al prezzo più basso e, nel corso di una seconda asta, sempre on-line, a presentare un ulteriore ribasso.
Un trend drammatico secondo Coldiretti, che ha effetti pesanti sul piano economico e occupazionale per le imprese agricole, visto che per ogni euro di spesa in prodotti agroalimentari freschi come frutta e verdura solo 22 centesimi arrivano al produttore agricolo.