LECCE- Isde, L’associazione italiana dei medici per l’ambiente, non fa passi indietro e anzi rilancia: ha chiesto ufficialmente al governo di abrogare il decreto Martina nella parte in cui impone l’obbligo di utilizzo degli insetticidi nella Puglia meridionale. L’obbligo di 4 trattamenti all’anno su larga scala è stato considerato dal Ministero dell’agricoltura, con il decreto pubblicato ad aprile, strada essenziale per abbattere la popolazione delle sputacchine, insetti che veicolano il batterio Xylella sugli ulivi. Ma con quali conseguenze su ambiente e salute?
Per tutta la giornata ha riguardato questo argomento il convegno scientifico organizzato da Isde Lecce all’hotel Hilton di Lecce, voluto non a caso nella cittĂ in cui l’amministrazione si è apertamente schierata a favore delle previsioni ministeriali non intendendo in alcun modo contrastarle.
“Alzo la voce perchĂ© nessuno ci ascolta da 15 anni”. Patrizia Gentilini, tra i maggiori esperti in Italia sugli effetti da pesticidi, e’ andata dritta al dunque: le ripercussioni ci sono e riguardano tutti, ma soprattutto le fasce piĂą deboli, cioè donne , piccoli e malati.
Cruciale anche la posizione di Gianni de Filippis, a capo del dipartimento prevenzione della Asl e della commissione ambiente dell’ordine dei medici. In Consiglio comunale a Lecce, un mese fa, il presidente dell’ordine Donato de Giorgi aveva parlato di “rischio accettabile” per quanto riguarda l’obbligo di pesticidi. Per De Filippis invece quel rischio tossicologico diventa inaccettabile calato nel contesto salentino, caratterizzato da una falda vulnerabile, minacciata e poco conosciuta.