SAN FOCA (MELENDUGNO) – Nelle acque di San Foca ricompare una delle navi impiegate dalla multinazionale Tap. Mentre si attende che il Ministero dell’Ambiente sciolga la riserva nell’ambito della procedura di verifica di assoggettabilitĂ a Valutazione di impatto ambientale del punto di uscita del microtunnel sul fondale, la multinazionale prosegue con le indagini batimetriche previste lungo il corridoio di posa della condotta.
Dunque continuano le indagini, si diceva, mentre per la ripresa dei lavori a mare, invece, non è ancora arrivato il momento.
Se infatti dovesse essere imposta una nuova Via, come il ministro Sergio Costa ritiene si debba fare, i tempi automaticamente si allungheranno. Altrimenti, a stretto giro Tap potrĂ effettuare l’operazione piĂą delicata, ossia perforare il fondale di San Foca per immettere il tubo del gasdotto nel tunnel che ha giĂ scavato.
“I rilievi -fa sapere la stessa societĂ - sono durati circa dieci giorni, dal punto di uscita a mare del microtunnel verso le acque internazionali di competenza italiana. Le operazioni sono regolarmente autorizzate nell’ambito dell’Ordinanza 70/2018 dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto”.