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Lecce, avanti con il piano coste: adozione entro l’estate

LECCE- Di certo sarà uno dei primi atti che la prossima amministrazione che si insedierà a Palazzo Carafa si ritroverà tra le mani. Il piano comunale delle coste va avanti spedito, commissariamento nonostante: il Settore Pianificazione e Sviluppo del territorio ha avviato la procedura di Valutazione Ambientale Strategica. Dal 15 febbraio scorso decorrono i termini di 60 giorni entro i quali si potranno presentare osservazioni e si potrà prendere visione delle tavole progettuali, del Rapporto Ambientale e della sintesi non tecnica.

Dopodiché, riottenuti i pareri degli enti interessati, la Commissione Vas esprimerà quello finale, che dovrebbe essere adottato dal commissario prefettizio a maggio, mese che, però, coincide con il ritorno alle urne. E a quel punto si dovrà valutare l’opportunità di farlo o di rinviare perché sia la futura giunta ad adottare il piano. Ciò che è certo è che, a quel punto, da quella delibera decorreranno i 30 giorni per il deposito delle osservazioni finali, gli ulteriori 30 per l’approvazione in Consiglio comunale, prima della trasmissione in Regione per la compatibilità con il piano regionale. Dopodiché tornerà in Consiglio per l’approvazione definitiva.

Non è un passaggio qualunque, visto che si tratta della pianificazione di tutti e 25 i chilometri di litorale leccese. E visto anche che il futuro Pug non potrà non tenerne conto ed entrare in contrasto. Anzi, una delibera adottata nei mesi scorsi dalla giunta Salvemini ufficialmente vincola il Pug al rispetto del Piano coste. Si riparte, insomma, con l’iter ufficiale, che era stato avviato già nel 2013 e poi sospeso nel dicembre 2017: nell’estate precedente, infatti, la commissione Vas sottolineò la necessità di rivedere gli elaborati in quanto incompleti. Gli approfondimenti svolti hanno portato ad un riallineamento e i contenuti sono stati resi noti a metà dicembre dall’ex assessore all’Urbanistica Rita Miglietta.

Dalle nuove analisi, ad esempio, è emersa la portata del fenomeno erosione costiera, che interessa oltre 4 chilometri di litorale, oltre a quella della pressione antropica legata ad estese zone costruite a ridosso del demanio. Diffusa, poi, l’assenza di servizi e attrezzature.

La strategia adottata punta ad una costa multifunzionale, accessibile e paesaggisticamente rilevante, ridisegnando anche le percentuali di concedibilità ai privati. Si prevede infatti una riduzione degli stabilimenti balneari dal 38,13 al 16,38 per cento della Linea di Costa Utile e un contestuale aumento di spiagge libere con servizi (dal 24 al 44,07 per cento) e di spiagge libere, che passano dal 37,87 al 39,55 per cento. Non solo, prevista anche l’accessibilità della costa con percorsi pedonali, ciclabili e carrabili per raggiungere i parcheggi; trasporto pubblico e aree ztl; piccoli chioschi, luoghi di divulgazione naturalistica e culturale, strutture sportive e per giochi acquatici.

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