LECCE – 18 anni di carcere per Lucio Marzo: questa la richiesta di condanna avanzata dal Pm Anna Carbonara durante oltre 4 ore di requisitoria davanti al giudice del tribunale per i minori di Lecce.
Un calcolo preciso quello del Pm che ha seguito le indagini sin dall’inzio: è partita dai 25 per l’omicidio della ragazza. Ha poi ritenuto l’equivalenza fra l’aggravante e la minore età dell’imputato, al momento dei fatti. Poi ha aumentato per la continuazione, ovvero gli altri reati come la soppressione di cadavere e uso del coltello, arrivando a 27 anni. E poi, secondo il calcolo della riduzione per il rito abbreviato si giunge ai 18 anni di carcere.
Alla fine dell’udienza il commento della difesa e del padre di Noemi, Umberto: “Ci aspettavamo qualcosa in più”. Per l’avvocato difensore di Lucio, Luigi Rella “una condanna pesante per un ragazzo. Domani la parola a noi”.
Il giudice rigetta ancora una volta l’affidamento in prova. Lucio ha assistito impassibile a tutta l’udienza.