Attualità

A scuola senza assistenza disabili: è scaricabarile

LECCE – Non è un giorno felice per tutti: al suono della prima campanella in gran parte delle scuole salentine, gli studenti disabili sono da soli. Sono circa 300 le cattedre di sostegno per la scuola dell’infanzia e la primaria a dover essere ancora assegnate, quelle per gli istituti secondari sono ancora in via di definizione.

Capitolo a parte, invece, è quello per gli assistenti alla persona: Oss ed educatori, ad oggi insufficienti.

In mattinata il direttore generale della Asl leccese, Ottavio Narracci, ha convocato i sindacati: in tutta la Regione Puglia soltanto nella provincia di Lecce l’azienda sanitaria ha in carico il servizio di assistenza. Di per sé un’anomalia, considerato che le competenze nel settore dovrebbero ricadere da una parte sugli ambiti di zona, dall’altra sulla Provincia. L’erogazione dei fondi spetta invece alla Regione.

Nonostante questo il Direttore della Asl leccese ha riferito che “l’azienda sanitaria ha dato seguito in toto agli impegni assunti ed è disponibile -ha aggiunto- ad un ulteriore sforzo, purché gli studenti non restino privi di assistenza. Gli ambiti però, dal canto loro -ha incalzato Narracci- devono garantire la copertura dei servizi di loro competenza, nei limiti delle risorse stanziate dalla Regione. Ad oggi questa collaborazione interistituzionale è carente“.

“Risorse sempre più esigue quelle regionali -incalza Floriano Polimeno, della Fp-Cgil (presente in mattinata al tavolo Asl)- tagli che costringono a ridurre il monte ore nei bandi, il tutto per mantenere lo stesso numero di operatori. Uno per ogni 5 studenti disabili, così vuole la Legge regionale, e per 3 ore al giorno. Poi si resta nuovamente da soli”.

Parla di ritardo riconducibile all’iter organizzativo il Presidente della Provincia Antonio Gabellone che rassicura “dal primo ottobre partiremo con tutti i servizi di assistenza, è in chiusura anche la gara per il trasporto. Nessuna contrazione delle ore -sostiene- garantiremo il servizio per tutto l’anno”. Secondo la Provincia il ritardo nell’avvio del servizio è “strutturale”: dopo le iscrizioni si ha contezza del numero degli studenti aventi diritto all’assistenza, poi bisogna passare al vaglio le domande, stilare le graduatorie, procedere con l’affidamento. Insomma sarebbero i “tempi tecnici”, secondo Palazzo dei Celestini, a non non consentire l’avvio dell’assistenza in concomitanza con la prima campanella.

Non ci stanno le famiglie e sono tantissime ad essere in allarme, tra queste anche quelle dell’Associazione Cuore Amico: per due settimane dovranno essere loro a rimboccarsi le maniche per assicurare serenità ai propri figli anche tra i banchi di scuola. Uno sforzo non da poco considerato che per l’asistenza la Regione ha erogato per tutta la Puglia 10 milioni di Euro tondi tondi. “Il tutto -lamentano le famiglie- per un servizio tardivo e parziale, che dovrebbe essere un diritto, salvo poi trasformarsi per gli enti coinvolti nell’ennesimo scaricabarile”.

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