Attualità

Università e nuovi soggetti sindacali

LECCE- “Nell’Università del Salento si sono verificati due episodi in cui il Rettore ed il Direttore Amministrativo hanno posto in essere atti e provvedimenti in violazione della normativa regolamentare vigente; atti e provvedimenti emessi in favore di una organizzazione sindacale (Cobas UniSalento) che hanno prodotto una condizione di favore oltre ad un indubbio ed indebito ritorno di immagine per la detta sigla sindacale a discapito delle altre”. Così Giuseppe Taccarelli, segretario provinciale Flc Cgil, e Angela Mercuri, segretaria Snals-Università.

“Primo episodio. È da ricondurre -continuano- al pagamento delle spese per un pranzo (soft-lunch) tenuto in occasione di un seminario organizzato nel mese di giugno dalla Confederazione Cobas UniSalento, pagato come “spesa di rappresentanza” del Rettore (in violazione del Regolamento per l’Amministrazione la Finanza e la Contabilità dell’Università che specifica in dettaglio quali siano le spese di rappresentanza).

Inoltre, in via del tutto eccezionale, con una procedura che nessuno dei direttori generali precedenti aveva mai adottato, riteniamo a ragion veduta, il Direttore Generale ha autorizzato la partecipazione di tutto il personale dell’ateneo all’evento in questione durante l’orario di servizio. Vale a dire che il personale ha ricevuto lo stipendio per partecipare al seminario della Confederazione Cobas.

Sembrerebbe anche che per l’occasione la stessa Confederazione Cobas abbia utilizzato la sala conferenze del rettorato senza versare i 400 euro previsti dallo specifico Regolamento per l’utilizzazione di quello spazio da parte di soggetti privati per lo svolgimento di convegni.

Secondo episodio. Risale a pochi giorni fa un’altra autorizzazione alla partecipazione di tutto il personale ad una nuova iniziativa organizzata dalla Confederazione Cobas, l’incontro con la Ministra Lezzi per discutere di precariato della ricerca. In questo caso addirittura l’autorizzazione ad assentarsi in orario di servizio per la partecipazione non è stata diffusa dai competenti uffici ma dalla stessa sigla sindacale, e ancora oggi nessuno, in ateneo, ha ricevuto la formalizzazione di tale autorizzazione da parte del direttore generale o chi per lui.

Stranamente, destinataria di queste azioni è una sola sigla sindacale, la Confederazione Cobas, che non è “rappresentativa” ai sensi della normativa vigente e che non gode di quelle prerogative sindacali che la legge riserva alle organizzazioni “rappresentative”. E’ evidente -concludono-  che i provvedimenti posti in essere dai vertici di UniSalento, oltre che illegittimi e potenzialmente forieri di danno erariale, hanno prodotto una indebita condizione di favore nei confronti di una sola sigla sindacale a detrimento della altre”.

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