LECCE – GiĂ sindaco di S. Pancrazio, socialista visionario convinto della necessitĂ di far crescere gruppi dirigenti capaci di governare per il bene delle collettivitĂ . Dirigente socialista che per primo comprese la necessitĂ di riformare le pubbliche amministrazioni per una equa fruibilitĂ del cittadino. Una serata non unicamente per ricordare Pancrazio Gennaro ma soprattutto per costruire una prospettiva per le nuove generazioni e per declinare al futuro valori e qualitĂ da socializzare. In una sala straripante – era lunga la coda persino in Piazza Sant’Oronzo perchĂ© le persone non entravano piĂą nell’open space -, testimonianze della sua lungimiranza la presenza di cittadini ed esponenti politici di ogni tendenza politica. Dall’ex sindaco di Lecce e Ministro, Adriana Poli Bortone, al senatore Dario Stefano, dal Presidente della provincia di Lecce all’onorevole Palese e agli onorevoll Capone e Rotundo capogruppo pd a Palazzo Carafa, dal vicesindaco Delli Noci all’assessore Foresio, dall’ex sindaco di Brindisi Pino Marchionna all’attuale sindaco di San Pancrazio, Ripa. Presenti anche gli ex deputati socialisti Potì e Marzo sino ad una importante rappresentanza di suoi ex colleghi del Coreco di cui Pancrazio Gennaro fu personalitĂ di rilievo negli anni novanta.
Fu anche assessore della città di Lecce nella giunta di Stefano Salvemini, come ricordato dallo stesso figlio Carl,o attuale primo cittadino. Non sono mancati numerosi amministratori e dirigenti della provincia, provenienti da quelle Unioni dei Comuni che aveva contribuito a creare o che ha curato prestandovi appassionata e qualificata consulenza. Non ultima la presenza del Pro rettore dell’universita del Salento, il Prof Rossano Adorno, per confermare l’impegno di sinergia di intenti che si concretizzerà in una o più borse di studio un suo onore. Importante anche l’impegno in tal senso venuto dall’agenzia per il lavoro nazionale Synergie che ha garantito un supporto significativo per la stessa realizzazione. La serata, organizzata dal figlio Francesco, giovane quadro nazionale della Uil, e dalla figlia Eliana, funzionario capo ufficio delle relazioni internazionali dell’Ateneo leccese, non per commemorare assieme alla madre e moglie, Mina, ed al fratello Pino ma per tracciare un percorso che porti all’istituzione del Premio Pancrazio Gennaro non come semplice riconoscimento ma vero ausilio per la specializzazione dei giovani futuri gruppi dirigenti per una visione di comunità che premi la meritocrazia del territorio come vera comunità di intenti. Si è levata, infine, a gran voce, la richiesta di intitolazione di una via a suo nome, in quel modo sommesso congruo alla straordinaria umiltà di Pancrazio Gennaro: una strada di periferia abbandonata nel degrado urbano e sociale, sollecitandone l’adozione e la cura da classi di scuole medie e superiori.