Cronaca

Studente vittima di bulli, domani la richiesta per ascoltarlo. In campo le associazioni

LECCE- Sarà depositata nella giornata di martedì in Procura l’istanza con cui si chiede agli inquirenti di ascoltare il 17enne vittima di bullismo in un istituto di Lecce. A predisporla l’avvocato Giovanni Montagna, legale della famiglia del ragazzo che dall’inizio dell’anno avrebbe subito angherie da parte di uno o più compagni. Quanto sia stato esteso il fenomeno nei suoi confronti e di chi siano le responsabilità è quanto dovranno accertare gli inquirenti. Ci si è rivolti alla Procura ordinaria proprio perché siano i magistrati a risalire agli autori ed eventualmente passare la palla alla Procura dei minori.

E mentre si attendono decisioni anche da parte della dirigenza della scuola, l’Istituto Fermi di Lecce, per gli eventuali provvedimenti disciplinari da adottare, iniziano ad alzare la voce le associazioni studentesche. A farlo è innanzitutto Azione Studentesca, tramite il presidente provinciale Andrea Gaetani: “Una delle migliori strategie per combattere questo fenomeno -dice – è la prevenzione. È fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema purtroppo ancora troppo diffuso tra i giovani. Ci auguriamo che venga fornito aiuto, ascolto e supporto alla vittima e che i responsabili di questi atti di violenza vengano puniti severamente”.

Duri i particolari emersi negli ultimi giorni: il ragazzino avrebbe confessato alla madre di essere stato usato come cancellino, per pulire la lavagna. Più volte la donna avrebbe infatti notato i vestiti completamente sporchi di gesso, senza riuscire a spiegarsi il motivo. Il preside intanto ha già incontrato, anche se separatamente, le famiglie dei due ragazzi protagonisti del video choc registrato in classe dallo smartphone di uno studente. Scene che lasciano poco spazio all’immaginazione: la vittima è in classe, una terza. È nell’angolo, stretta al muro, mentre il compagno più alto e grosso lo spinge contro la parete armato di una sedia e gli sferra anche qualche calcio. Un episodio probabilmente avvenuto durante un cambio d’ora o durante la ricreazione. Scene scioccanti. Ma il 17enne vittima delle angherie non è solo: a fornire il filmato a sua mamma un compagno che voleva aiutarlo. E ora, mentre le indagini vanno avanti, si cerca anche di capire perché tutti gli altri siano rimasti in silenzio.

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