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Rifiuti, il nord Salento evita il salasso. Regione: “pagherà la società di Cavallino”

LECCE- Non saranno i Comuni a pagare il salasso dei maggiori costi per il conferimento dei rifiuti del nord Salento prima a Ugento per la lavorazione e poi a Statte per lo smaltimento. Lo annuncia l’Agenzia regionale per i rifiuti, per il tramite del commissario Gianfranco Grandaliano: a dover coprire le maggiori spese dovrà essere la società Ambiente e Sviluppo, che gestisce la piattaforma di Cavallino, stoppata il 22 dicembre scorso da Bari in quanto è stata ritenuta non valida la polizza fideiussoria presentata a garanzia della post gestione della discarica esaurita. Una condizione indispensabile per poter continuare a lavorare nell’impianto di biostabilizzazione, di proprietà pubblica e affidato all’Ambiente e Sviluppo Scarl attualmente in regime di proroga.

Grandaliano ha annunciato, dunque, di aver specificato che i maggiori oneri saranno a carico dell’azienda, essendo sua la responsabilità della vicenda, nella lettera con la quale la società è stata diffidata a presentare nuove e idonee garanzie finanziarie entro il 9 gennaio, termine dopo il quale, altrimenti, dovrà consegnare l’impianto perché venga gestito da altri.

Tirano un sospiro di sollievo venti Comuni del nord Salento, che hanno temuto di dover mettere mano al proprio portafogli e stavano già preparando i calcoli. Una prima stima, sulla base dello storico sborsato, fa presumere si debba passare dai 27 euro a tonnellata finora pagati ai quasi 60 che si prospetta di dover sfiorare per coprire le maggiori distanze chilometriche.

I maggiori costi riguardano il trasporto del cdr da Poggiardo a Cavallino per i sette Comuni del nord Leccese e i quattro del Brindisino dirottati in quell’impianto. Ma attengono, soprattutto, agli scarti prodotti dagli altri venti Comuni: spazzatura indifferenziata viene trattata a Ugento, gli oneri aggiuntivi sono, anche in questo caso, quelli del trasporto del cdr da lì a Cavallino e, soprattutto, della frazione destinata alla discarica fino a Statte, a costi raddoppiati.

 

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