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La strigliata del prete antimafia: “troppa omertà nel Salento”

SURBO- Lo scossone arriva da don Tony Coluccia, prete specchiese che ha fatto della lotta alla mafia la sua missione, fondando l’opera don Giustino onlus alla periferia di Roma Nord. “C’è troppa omertà nel Salento”, ha ribadito durante la giornata della Trasparenza a Surbo, lunedì sera. E da qui l’appello a non aver paura, a denunciare, senza far finta che in questa terra non abbia trovato terreno fertile la criminalità organizzata.

Sotto scorta da anni dopo le minacce subite dalla Banda della Magliana, don Tony, ex operaio dell’Adelchi di Tricase, ospita ultimi ed emarginati nella villa confiscata ad un boss romano e ora adibita a casa di accoglienza. “I cittadini ritornino protagonisti e aiutino le istituzioni a perseguire il bene comune” è l’appello rilanciato ieri.

Per questa quarta edizione, la giornata della Trasparenza a Surbo ha assunto un sapore diverso. Al di là delle assenze sugli scranni dell’aula consiliare, ciò che pesa è l’ombra che si è allungata sul municipio, dopo l’inchiesta per lavori fantasma, minacce e favori, un presunto intreccio tra mafia e politica che, a fine settembre, ha visto chiudere le indagini a carico di nove persone, tra cui anche un assessore. Per il sindaco Fabio Vincenti, chiarezza sì ma anche garanzia della presunzione di innocenza.

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