Ambiente

Xylella, da ferragosto Arif riprende monitoraggi e abbattimenti

BARI – I primi risultati si conosceranno solo dopo ferragosto. Sino ad allora non sarà possibile capire se la xylella ha ricominciato la sua corsa verso gli ulivi più a nord delle province di Brindisi e Taranto. Da 31 luglio, giorno in cui sono ripresi i monitoraggi, l’Arif ha censito 18 mila ettari di uliveti impegnando 170 uomini divisi in 85 squadre. Entro fine anno, al più, sarà completato il monitoraggio che questa volta includerà anche 15 mila campionamenti dell’area indenne, dove cioè il batterio killer si è fino ad ora tenuto lontano. “Novità riguardo i risultati delle analisi non ce ne sono – ha chiarito il direttore generale dell’Arif, Domenico Ragno – i tempi di laboratorio richiedono alcuni giorni per analizzare i campioni prelevanti. Se ne parla dopo ferragosto per conoscere i primi risultati. Nei primi  nove giorni abbiamo monitorato una media di  duemila ettari al giorno, procedendo dunque più velocemente di prima”.

I monitoraggi sospesi dal’11 agosto, riprenderanno a pieno ritmo dal 21. Parallelamente a questi riprenderanno gli abbattimenti, anche degli ulivi monumentali che però saranno valutati caso per caso: “Entro la prima metà di settembre sostanzialmente – ha aggiunto Ragno -, partiremo subito dopo ferragosto, ci metteremo d’accordo con i proprietari e le ditte che eseguiranno con noi gli abbattimenti, in modo da andare velocissimi sui circa 200 alberi ancora da abbattere“.

Il direttore generale dell’Arif ha tracciato un bilancio dell’attività dell’agenzia, da sempre definita un carrozzone ha ricordato. Milletrecento uomini impegnati su tutte le emergenze attuali: siccità, per esempio, con 2500 km di rete irrigua da rimettere a posto e 13 dei 71 pozzi da risistemare. O gli incendi, nella stagione più calda di sempre, con 1300 interventi nei boschi in tutte le province.

E con i problemi economici ancora irrisolti. Del buco da 13 milioni di euro nel bilancio dell’agenzia, la giunta regionale ne ha sanato una parte stanziando 5 milioni di euro, serviti per stabilizzare il personale ex Sma. Mancano all’appello altri 8 milioni di euro che, probabilmente, saranno attinti dal portafogli della Regione già a settembre.

 

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