CronacaPolitica

Sanità, caos in maggioranza. Il piano di riordino non passa, Romano: “Mi dimetto”

BARI-Terremoto in Commissione Sanità del Consiglio regionale. Il piano di riordino ospedaliero rimedia una bocciatura, nella maggioranza scoppia il caos e il presidente Pino Romano si dimette.

“E’ un Atto dovuto – commenta a TrNews lo stesso Romano – non essendo stato avvisato in tempo, non avrei potuto fare altrimenti. Avrei, invece, potuto rimandare il voto definitivo, prendo atto di un problema all’interno della maggioranza”.

Rispetto alla prima bocciatura, infatti, a votare contro la riorganizzazione della sanità pugliese è stato anche il foggiano del Pd Paolo Campo che, invece, in prima battuta aveva dato via libera al piano. Il tarantino di Noi a Sinistra, Cosimo Borracino, invece, ha confermato il pollice verso già espresso. Cinque voti a favore, 6 contro e sebbene non sia vincolante, la Commissione respinge la legge.

Il neo direttore del dipartimento Ruscitti, che in commissione ha sostituito il governatore Emiliano impegnato a Roma, ha nuovamente illustrato il piano aggiungendo gli aggiornamenti sulle prestazioni che ora faranno parte dei Lea e che, quindi, saranno gratuite. Ma è l’impostazione, ritenuta disomogenea fra i territori, ad essere stata oggetto di critiche.

Mentre Campo non commenta, Borracino che ha presentato 16 emendamenti, ha parlato di “criticità macroscopiche, sollecitate a viva voce in primis dai cittadini e poi dagli operatori del settore, dalle associazioni di categoria, dai sindacati. Il nostro voto – commenta al termine della seduta – si è confermato contrario, innanzitutto per la decisione di chiudere 8 ospedali in tutta la regione. Per la scelta di adottare un rapporto tra posti letto per ogni mille abitanti (2,75 PL/1000ab.) di gran lunga inferiore rispetto a quanto previsto dal DM 70/2015, 3,00PL/1000ab.”.

La bocciatura va a nozze con le opposizioni. Per Zullo, dei Cor, manca la “valutazione economico-finanziaria e la verifica del rispetto delle percentuali di spesa che prevedono che di tutta la spesa sanitaria regionale solo il 44 per cento venga speso per gli ospedali, mentre il restante vada per il 5 alla prevenzione e per il restante alla medicina territoriale”.

Per Gatta, Forza Italia, esiste una grave contraddizione tra quanto disposto nella delibera dello scorso novembre sul Riordino Ospedaliero e quanto contenuto nel D.M. 70/15: il dubbio, per il forzista, è che la giunta “persegua l’obiettivo di trasformare gli ospedali di base in semplici poliambulatori”.

Per i Cinque Stelle, la seconda bocciatura di questo piano di riordino è un “fallimento di Michele Emiliano da assessore alla Sanità.“E’ il giusto esito – proseguono i cinquestelle – per un piano pensato male e progettato peggio che non andava semplicemente rivisto ma totalmente modificato. In serata, arriva, da Roma, il commento del presidente della Regione: “Il voto del consigliere Campo non cambierà nulla del piano di riordino. Le esigenze localistiche, pur apprezzabili, non possono cambiare una legge nazionale che il nostro piano di riordino deve rispettare”.

Ma questo non è l’unico grattacapo per il centrosinistra che nelle scorse ore non ha fatto quadrato per l’elezione dei garanti dei minori e dei detenuti. La riunione dei capigruppo non ha sciolto i nodi, anche perché la causa sembrerebbero essere in realtà i consorzi di bonifica

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