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Paradosso “buona scuola”: gli alunni fanno l’appello, assenti i Professori

LECCE-14 mesi sembrerebbero essere stati sufficienti a mandare in tilt l’intero apparato scolastico nazionale. A parlare sono i dati aggiornati ufficiali: quelli che dipingono scene di straordinaria amministrazione, che di rassicurante hanno ben poco e che la norma legislativa potrebbe però consolidare.

La campanella suona ma in classe gli alunni non trovano i docenti di tutte le discipline: ne mancano all’appello almeno uno su sei e in tanti con valigia in mano, avendo optato per presentare domanda di assegnazione provvisoria dopo essere stati destinati lontano da casa dall’algoritmo poco chiaro del Miur.

Buona scuola a cattivo gioco, quello che vede schierarsi nelle due trincee opposte da una parte chi in quella legge 107 ci ha sperato buttandosi a capofitto salvo fare poi marcia indietro, e dall’altra chi a furia di aspettare parcheggiato in graduatoria teme oggi che la virtù della pazienza possa essergli rivolta contro.

Assenti all’appello, tranne qualche caso sporadico, gli aspiranti docenti vincitori di concorso, costretti a sperare al prossimo anno e a fare ricorso perché lo stesso Miur, concentrato forse selle manovre di sorpasso, ha dimenticato quella corsia preferenziale a loro destinata.

Bisognerà attendere settimane, dunque, prima di vedere i consigli di classe al completo, visto che piàù del 70% delle 100mila supplenze annuali sono decretate da graduatoria d’Istituto e che i contratti potranno essere sottoscritti solo dopo il via libera degli uffici scolastici periferici del Ministero. Nei corridoi, a sorvegliare, ci sarà anche meno personale Ata, dopo che ad essere tagliati fuori sono stati 2.020 addetti che si aggiungono ai 47mila mandati a casa dopo la riforma Tremonti-Gelmini.

In cattive acque naviga anche il sostegno, anzi galleggia: persistono più di 30mila posti in deroga, anziché in organico di diritto, con una chicca in più: l’assegnazione provvisoria di docenti non specializzati dopo che, per un cavillo burocratico, si è negato il trasferimento per quegli stessi posti a personale specializzato sul sostegno.

La campanella suona ma loro, i protagonisti (loro malgrado) della “buona scuola”, preferirebbero il trillo della sveglia magari a scandire la fine di un brutto incubo.

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