LECCE – Nonostante il Salento abbia risposto con grande partecipazione alla chiamata per il referendum sulle trivelle, presentandosi alle urne con un’affluenza sopra la media nazionale, il quorum non è stato raggiunto: in Italia hanno votato solo il 32% degli elettori (dato parziale) e quindi la consultazione non è valida
Nel Salento, il dato più corposo è stato quello della provincia di Lecce, che si attesta al 47,54 per cento, arrivando prima in Puglia (media regionale del 41,71), terza in Italia, dopo Matera e Potenza. Nel Brindisino l’affluenza è stata del 39,35 per cento mentre nel Tarantino si è arrivati al 41,73 per cento.
Il premier Matteo Renzi ha commentato a caldo il risultato: «Il governo non si annovera tra i vincitori. I vincitori sono gli ingegneri e gli operai, lavoratori delle piattaforme”, ma “massimo rispetto per tutti gli italiani andati al voto, comunque essi abbiano votato. Chi vota non perde mai». Poi attacca i promotori del referendum: «Ma gli sconfitti ci sono, sono quei consiglieri regionali e alcuni presidenti di regione che hanno voluto cavalcare questo referendum per esigenze personali. Per esigenze di conta interna da parte di qualcuno».
La replica di Emiliano: «Renzi non è stato imparziale invitando a non votare ma questo referendum è stato un successo perché ha costretto il governo a fare marcia indietro su tre dei quesiti sulle trivellazioni, in modo da evitare che gli italiano si esprimessero. La storia degli 11mila posti di lavoro è una grande bufala – prosegue Emiliano – semplicemente li abbiamo colti con le mani nella marmellata: se lui e il ministro Guidi ci avessero ascoltati quando abbiamo richiesto le modifiche della normativa sulle estrazioni, forse nove Regioni non avrebbero chiesto il referendum».