BARI- A nulla è servito l’appello a calmare le acque e a sedare gli animi lanciato al termine di un vertice di maggioranza che nelle intenzioni sarebbe dovuto essere pacificatore. Le primarie del centrosinistra continuano ad essere un perenne scontro non solo tra i singoli candidati ma anche fra gli interi partiti.
L’ultima polemica, in ordine di tempo, è sui luoghi in cui sistemare i gazebo per permettere ai cittadini di votare il prossimo 30 novembre. Già nelle scorse ore su questo argomento c’era stata maretta. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata versata in occasione del nuovo incontro tra i partiti. Finito con una minaccia di rottura indirizzata al Pd dai coordinatori di Sel e Puglia in più, Losappio e Disabato.
“Gli esponenti del Partito Democratico a ciò delegati con i loro alleati – hanno dichiarato al termine dell’incontro – applicano il principio maggioritario a scapito delle proposte dei sostenitori del candidato Dario Stefàno. Così ci troveremo, ad esempio, con un seggio storicamente attivo che viene cassato, e uno in più, mai attivato, nelle precedenti elezioni primarie. Se le scelte a favore del candidato Emiliano devono essere imposte a colpi di maggioranza, evidentemente la nostra presenza ai prossimi incontri è inutile”.
La geografia dei gazebo è importante perché in ogni provincia ogni partito ha conche di favore, zone in cui si è più o meno radicati. Per questo diviene così importante proteggere alcune zone piuttosto che altre. “Speriamo che prevalga il buon senso”, concludono i due coordinatori. Ma intanto mancano meno di due settimane alle primarie e la tensione non fa che salire.
