SALENTO – “Ti prendo la testa e ci gioco a pallone” le avrebbe detto un giorno impugnando un coltello, poi l’avrebbe afferrata per un braccio e spinta contro il divano sfilandole pantaloni e biancheria.
Un 42enne dell’hinterland leccese finisce a processo con l’accusa di percosse e minacce, tentata violenza sessuale aggravata e continuata.
Due gli episodi contestati denunciati dalla vittima nel 2021, anno in cui si sarebbero consumate le botte, le molestie e il tentato stupro dal quale la vittima è riuscita a sfuggire.
“Ringrazia il cielo che mi sono trattenuto con due pugni, perché sarei in grado di farti davvero del male”: questo il tenore delle minacce che la donna avrebbe incassato dopo le botte.
Un giorno il 42enne l’avrebbe trascinata in casa di sua nonna per poi trattenerla: “tu da qui non te ne vai” le avrebbe detto, nel tentativo di costringerla ad un atto sessuale. Poi a fronte del diniego e della resistenza di lei, avrebbe rilanciato: “se chiami i tuoi fratelli non ti riconosceranno per come ti combinerò”.
A difendere l’avvocato Arcangelo Corvaglia.