LECCE-“Senza il nostro esposto, lo Stato Maggiore dell’Esercito non avrebbe mai avviato le bonifiche, che invece, dopo 50 anni di esercitazioni, sono arrivate”. Lecce Bene Comune rivendica i risultati a cui ha portato l’inchiesta della Procura sul poligono di Torre Veneri. Non ritiene l’archiviazione del fascicolo una sconfitta, ma, anzi, ribadisce che senza quelle denunce il problema avrebbe continuato a passare inosservato. Per il gruppo, però, l’affermazione del procuratore capo Cataldo Motta sul fatto che quel poligono sia “uno dei posti più puliti d’Italia” solleva qualche dubbio: “Il fatto che esista un piano di caratterizzazione – ha detto Gabriele Molendini – vuole dire le concentrazioni di inquinanti superano le soglie di legge”.
L’Esercito si impegnerà non solo a ripulire le aree a terra dopo ogni esercitazione a fuoco, cosa che da protocollo doveva già essere fatta, ma, ogni sei mesi, procederà con la bonifica anche sul fondale marino.