Cronaca

Direzione Asl, ok della Giunta agli idonei. Mellone lascia

BARI- Fatte salve proroghe che mantengano la situazione invariata sino alla prossima primavera, a novembre i contratti dei direttori generali delle Asl scadranno.
Le prime nomine arrivate dopo la rivoluzione del concorso che potesse mettere al riparo collocazioni più politiche che professionali, dopo tre anni è da rinnovare. E la giunta regionale prepara la strada al nuovo ciclo approvando l’albo degli ideonei, la rosa cioè dei possibili candidati fra i quali saranno scelti i direttori del futuro. E scorrendo i nomi degli 83 prescelti si notano nuove entrate, vecchie conoscenze ma soprattutto assenze.

Tra queste ultime la più eclatante: Valdo Mellone, direttore generale della Asl di Lecce in carica, non c’è. Non c’è nella lista degli idonei e ciò vuol dire che non ci sarà in nessuna delle Asl pugliesi tantomeno quella leccese. Ma gli scontri, le voci di malumori e malcontenti, di pagelle bocciate, di obiettivi non raggiunti non c’entrano nulla. Mellone da quella lista manca perché, come ha tenuto a spiegare lui stesso a Trnews, ha deciso di dire basta.

“Dopo tre anni di intenso lavoro – ci riferisce – auguro buon lavoro a chi verrà. Per quanto riguarda me – continua – sono venute meno alcune condizioni che mi avevano convinto ad intraprendere questa strada. E’ il momento di cambiare, nell’attesa che sia varato l’albo nazionale degli idonei di cui in questi giorni il ministro lorenzin e il premier Renzi parlano”.

Basta, dunque, all’esperienza in Puglia. Senza malumori, senza rancori ma per scelte di vita che cambiano. Nella lista manca anche l’ex assessore Attolini, inserito in quella precedente.Sono, invece, intenzionati a riprovarci i colleghi attualmente in carica, Paola Ciannamea e Fabrizio Scattaglia. Ambisce ad un promozione il direttore sanitario leccese Ottavio Narracci, ci riprova Rodolfo Rollo.

Come ci prova anche l’attuale direttore generale dell’arex Bux. Ora, dunque, il prossimo passo sarà decidere per il commissariamento allo scadere del mandato o la proroga fino all’insediamento del nuovo governatore. Nuove nomine alla vigilia di nuove elezioni non sembrano opportune. E così la pensa anche il ministero che, in Calabria le ha bloccate per lo stesso motivo.

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