Politica

Il Pd litiga per i “retroscena” sull’arrivo di Emiliano

LECCE- L’arrivo di Emiliano a Lecce, con le relative indiscrezioni sulla sua voglia di mettere in riga le minoranze, ha scatenato una serie di polemiche a catena all’interno del partito. Non hanno gradito soprattutto Teresa Bellanova e Salvatore Capone, colpevoli, nei giorni dopo le elezioni europee, di aver rubato la scena alla segreteria provinciale organizzando una riunione di riflessione autonoma in cui Piconese è stato duramente criticato per la scelta del laboratorio copertinese.

Telefoni roventi e richieste di smentita. Paola Povero, presidente del Pd, ci tiene a non alimentare critiche e scontri interni con una minoranza già abbastanza litigiosa. «Il segretario regionale non vuole mettere in riga nessuno – spiega – viene qui solo per discutere di problemi della gente e per chiedere unità al partito». Alcuni renziani della prima ora hanno addirittura scritto un comunicato a Piconese per smentire le voci e chiedere le vere intenzioni di Emiliano, altrimenti la loro presenza all’assemblea, che si terrà a Tricase nelle prossime ore, sarà in forte dubbio.

La vice di Emiliano, Sandra Antonica prova a fare da paciere: «Ho chiesto a Michele Emiliano di venire a Lecce perché è necessaria la sua presenza anche nel Salento. Noi riteniamo che il dovere del segretario sia quello di partecipare all’assemblea prevista, per discutere di prospettive e azione del Pd nel dopo voto. Il segretario regionale con questa giornata nel Salento si propone di incontrare il partito tutto, perché la sua esperienza sia un modello per l’unità». La vice segretaria regionale del Pd, Sandra Antonica, spiega in due parole lo spirito della visita di Emiliano a Lecce: fare sintesi e unire, evitando i soliti scontri tra fazioni opposte. «I democratici hanno una serie di personalità con posizioni diverse- continua – ma il nostro dovere non è esasperare lo scontro, ma cercare una sintesi: Emiliano fa una full immersion nel partito leccese per incontrare pezzi della società. Il resto è necessità di protagonismo, come succede quando il partito è plurale». Eppure, proprio i detrattori della segreteria regionale accusano Emiliano di voler trasformare il partito in un comitato elettorale. Il segretario è già in campo da tempo per le regionali e ha necessità di serrare le file. A sfidarlo alle primarie ci potrebbe essere proprio un suo grande detrattore salentino, Sergio Blasi, che ha stretto un patto con Minervini.

Anche le minoranze a livello provinciale cercano di fare squadra e danno vita a una nuova area, i ‘Riformisti nel Salento’: ci sono i renziani della prima ora, come Paolo Foresio, ma anche altre personalità, come Alfonso Rampino e Remigio Venuti. «Un’area che ha voglia di mettere in campo iniziative politiche e di rendere la segreteria meno chiusa con una proposta politica forte» – spiega Rampino. Insomma, mentre Emiliano prepara il campo per le regionali, i suoi avversari interni si organizzano per una proposta alternativa, anche a livello provinciale.

 

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