CronacaPolitica

Discarica d’amianto incompatibile con il Prg di Galatone? Lunedì le verifiche

LECCE- I consiglieri provinciali Frasca, Siciliano e Durante vogliono andare fino in fondo alla vicenda dell’ampliamento della discarica di Galatone: in un ordine del giorno hanno chiesto al presidente della provincia di revocare le autorizzazioni in via di autotutela. “La scelta di approvare l’allargamento della discarica è stata scellerata – tuona il presidente di Sgm durante il Consiglio provinciale – c’è un contrasto tra le autorizzazioni e il Piano regolatore di Galatone”.

Secondo i consiglieri che chiedono la revoca delle autorizzazioni, il Prg è incompatibile con un ampliamento: nei giorni scorsi, hanno incaricato un legale per studiare le carte e sarebbe venuta fuori questa novità. I consiglieri gettano nuove ombre su quelle autorizzazioni e si chiedono se il sindaco di Galatone, che approvò l’allargamento in conferenza di servizi, avesse la delega da parte del consiglio. Per i promotori della mozione che chiede l’intervento in via di autotutela, l’autorizzazione data dall’Ufficio Ambiente della Provincia puzza di bruciato.

“Esiste una cava molto grande, adiacente a Castellino – spiega Siciliano – oggi autorizzata solo per la raccolta di inerti, esattamente come quella che poi è diventata la discarica di amianto: Nardò e Galatone non devono diventare il polo del rifiuto”. Cosimo Durante ha diffidato Gabellone e ha chiesto la sospensione delle autorizzazioni in via di autotutela e verifiche urgenti. Il presidente della Provincia, in virtù di questo colpo di scena, ha cercato di prendere tempo facendo ritirare la mozione per verificare l’incongruenza urbanistica con l’attività ed eventuali forzature nell’iter autorizzatorio, ma anche Frasca e Cairo si sono opposti.

La questione è stata affrontata in conferenza dei capigruppo, ma senza trovare un accordo. Lunedì partiranno le verifiche: sarà spedito un telegramma al comune di Galatone per chiedere chiarimenti in merito all’incompatibilità del Prg con l’ampliamento della discarica di amianto. La Provincia prende tempo, ma la vicenda potrebbe riservare nuovi colpi di scena.

 

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